Il CEO di AT&T sui piani dati illimitati e iMessage

Il CEO di AT&T Randall Stephenson si è soffermato recentemente sui piani dati illimitati, considerati un tragico errore, e sulle tecnologie come iMessage, in grado di demolire i vecchi modelli di business.
Il CEO di AT&T Randall Stephenson si è soffermato recentemente sui piani dati illimitati, considerati un tragico errore, e sulle tecnologie come iMessage, in grado di demolire i vecchi modelli di business.


Parlando a una conferenza, il CEO di AT&T Randall Stephenson si è recentemente soffermato sulla questione dei piani dati illimitati -considerati un terribile passo falso- e sulle tecnologie come Skype e soprattutto iMessage, in grado di distruggere i modelli di business esistenti. È colpa degli utenti che consumano troppo, sottintende, mica dei network che non sta al passo coi tempi.

A differenza di quelle fisse, le reti mobili dispongono di risorse limitate, e costi direttamente correlati all’uso -o all’abuso- che fanno gli utenti. Ecco perché, in risposta al gran successo registrato nelle vendite dei dispositivi iOS, AT&T ha dovuto ricorrere al peggiore degli escamotages: il taglio netto dei piani dati illimitati. Una scelta dettata dagli alti costi di gestione che comporta l’esercito di dispositivi iOS in circolazione negli USA, e che per AT&T è stata deleteria:

“Il mio unico rimpianto è la modalità di tariffazione che abbiamo scelto; sai com’era? 30 dollari in formula all-you-can-eat” ha affermato in una intervista sul palco del Milken Institute durante la Global Conference di mercoledì. “Ed è un modello dai costi variabili. Ogni megabyte addizionale che usi sulla rete ci costringe ad un investimento di capitale.”

Una volta si sarebbe detto che le infrastrutture non bastavano alla soddisfazione della domanda; oggi, invece, il problema è che smartphone e tablet porterebbero gli utenti a consumare troppo. La Rete neutrale fa paura, anzi no, addirittura toglie il sonno a Stephenson:

“Ti svegli la notte pensando a quel che destabilizzerà il tuo modello di business, “ha affermato. “E iMessage di Apple è un esempio classico. Se usi iMessage, non stai usando uno dei nostri servizi di messaggistica, giusto? Ciò è destabilizzante per il nostro flusso di entrate.”

Altro ribaltamento forzoso: non sarebbe il modello di business di AT&T ad essere obsoleto, ma iMessage ad essere destabilizzante. Il che è probabilmente vero, almeno dal punto di vista dei carrier, ma da quello degli utenti -spremuti come limoni da anni di SMS ed MMS pagati a peso d’oro- somiglia più ad una rivoluzione benefica. È un po’ il discorso che faceva anche il CEO di T-Mobile Cole Brodman, secondo cui è ora di farla finita con le sovvenzioni ai telefoni Apple, diventate troppo onerose per i gestori; intanto, però, grazie ad iPhone AT&T si è assicurata 3,58 miliardi di dollari di profitti su 29 miliardi di dollari di vendite, senza contare che,da solo, il gingillo di Cupertino rappresenta ben il 60% dei dispositivi post-pagati commercializzati dal carrier nel primo trimestre fiscale del 2012. Il fatto è che poi gli utenti vorrebbero anche usarlo, quel benedetto telefono, ed è lì che iniziano i dolori. Dopo il salto, il video integrale dell’intervento.

Photo | Zimbio

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