Apple e il futuro del mobile computing

Domanda particolare quella che si pone Rachel Rosmarin, giornalista di Forbes, sul sito internet della rivista: come possiamo chiamare la maggior parte degli smartphone esistenti una volta che viene loro tolta la sim card? Mattoni, questa è la risposta.
Ma i nuovi fortunati proprietari dell’iPhone stanno scoprendo in queste ore che anche rimuovendo la sim card dal loro telefono, questo rimane comunque un dispositivo utilissimo.
Invece di un telefono, infatti, si avrà un dispositivo di Web-browsing, con un grande schermo e l’immagine di quello che, per Forbes, sarà il futuro dei personal computer.

Par Apple, in realtà, è un ritorno alle origini; era il 1993 e la società di Cupertino si lanciò sull’onda dell’idea del “mobile computing” realizzando un PDA, il Newton; ora l’iPhone e le sue future evoluzioni ci mostreranno cosa ci aspetta da qui a qualche anno: un mondo di computer piccoli ed eleganti che danno accesso ad internet praticamente ovunque.

E questo in realtà con l’iPhone già sta avvenendo. Gli hackers che apprezzano questa possibilità offerta dall’iPhone possono eventualmente liberarsi dei loro contratti biennali con AT&T, da 0 a 20 al mese, e continuare ad utilizzare l’iPhone per accesso illimitato alla posta e al web tramite WiFi, così come per ascoltare musica e vedere film.
TUAW chiama questa strategia “la sesta generazione di iPod”.

Paradossalmente, AT&T sta incrementando questa tendenza, visto che martedì ha annunciato che chi sottoscrive con loro un contratto ADSL a casa o al lavoro avrà accesso gratuito ad oltre 10.000 Hotspot presenti in America, accesso che per tutti gli altri costa 8$ al giorno.

Ma perché un utente dovrebbe pagare 600$ per un iPhone per poi disattivarlo ed utilizzarlo come un Internet tablet ed un normale iPod?

Sicuramente non saranno molti a farlo, conclude Forbes. Ma per quelli che lo faranno, l’iPhone come Tablet apparirà una possibilità molto attrattiva, forse la migliore rispetto a quello che offre oggi il mercato.
Palm ha annunciato il 30 Maggio Foleo (500$), che viene presentato come il futuro del mobile computing. Un buon prodotto, che a differenza dell’iPhone è con tastiera, ma più grande e con meno “sex appeal”.

Sempre a livello di concorrenza su questo segmento di mercato c’è l’N800 di Nokia, 400$, di cui si apprezza senz’altro il sistema operativo open source basato su Linux, ma, come accadde anche con il Newton di Apple, che non riesce ad affermarsi sul mercato.

Esistono poi vari modelli di dispositivi UMPC, basati sul sistema operativo di Microsoft, e prodotti da varie società come ad esempio Samsung, Asus, OQO. Queste piattaforme appaiono migliori rispetto ai Tablet PC introdotti da Microsoft nel 2002, ma ad oggi vendono molto poco rispetto ai notebook.
Tutti questi prodotti, poi, falliscono inesorabilmente alla “prova della tasca”, ovvero sono troppo grandi per essere portati comodamente ovunque.

Finora, la difficoltà maggiore con un computer di ridotte dimensioni è stato lo schermo, gioco forza piccolo, con le difficoltà intrinseche di riuscire a trovare un posto per una minuscola tastiera. Lo schermo gigante touch-screen dell’iPhone offre una soluzione nuova ed innovativa al problema.

E quando Apple lancerà i nuovi iPod da portare con noi per le vacanze, potremmo forse vedere degli iPhone che non telefonano… Se a quel punto, come ci si augura da più parti, Steve Jobs allenterà la presa sul sistema operativo fornendo nuove possibilità agli sviluppatori, potremo forse vedere molti nuovi modi di utilizzo di questi dispositivi come dei veri computer mobili.

Alcuni sviluppatori stanno già percorrendo questa strada sull’iPhone, nonostante Apple li abbia “rinchiusi” dentro Safari per lo sviluppo delle loro applicazioni.

Quale applicazione verranno sviluppate? Vorrei vedere una versione mobile di Skype, che permetterebbe chiamate voce via WiFi e ritrasformerebbe l’iPod o l’iPhone in un telefono gratuito.
Jajah ci si sta avvicinando già adesso, con l’annuncio questa settimana della campagna “Free your Phone” per fare telefonate internazionali a 3 cent al minuto dal proprio sito internet.

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