iOS 6 e Mappe, Apple si scusa per i problemi (a modo suo)

Con un comunicato stampa, Apple ha risposto (a modo suo) alle critiche piovutele addosso per via del lacunoso servizio di Mappe lanciato con iOS 6. E promette migliorie.
Con un comunicato stampa, Apple ha risposto (a modo suo) alle critiche piovutele addosso per via del lacunoso servizio di Mappe lanciato con iOS 6. E promette migliorie.

Dopo l’aggiornamento ad iOS 6, molti -anche i nostri lettori su Twitter– si saranno accorti delle lacune e dei numerosi problemi di gioventù del nuovo servizio di Mappe lanciato da Apple. Che oggi si scusa, a modo suo.

La risposta alle critiche piovute sulla mela in queste ora è stata fornita, tanto per cambiare, a John Paczkowski di AllThingsD:

“I clienti in tutto il mondo stanno aggiornando ad iOS e alle sue oltre 200 nuove funzionalità incluse le Mappe Apple, il nostro primo servizio di mappe” ha affermato la portavoce Trudy Miller. “Siamo emozionati di poter offrire questo servizio con una quantità di feature innovative come Flyover, navigazione turn by turn e integrazione con Siri. Abbiamo lanciato questo nuovo servizio di mappe con la consapevolezza della sua portata, e sappiamo che è solo l’inizio. Mappe costituisce una soluzione basata sul Cloud, in grado di migliorare a mano a mano che la gente lo usa. Apprezziamo tutto il feedback ricevuto dai clienti, e stiamo lavorando duramente per migliorare la loro esperienza.”

Tant’è che a Cupertino un team di ingegneri è stato messo “sotto chiave” per lavorare all’app fintanto che non verranno corretti i bug principali; ma una cosa è evidente. Il servizio di mappatura è lungi dall’essere perfetto e, anzi, in qualche caso rischia perfino di diventare controproducente per gli utenti, visto che spesso non è in grado di fornire risposte precise (seriamente, ma come si fa a lasciarsi sfuggire la stazione di Shinjuku a Tokyo?). Ora, non c’è dubbio che nel tempo la qualità complessiva non potrà che aumentare; ciononostante, non possiamo che appurare l’immaturità del servizio, che non è all’altezza né della concorrenza, né degli standard cui siamo abituati con la mela.

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