New York apre gli orari della metro agli sviluppatori

New York sta investendo per portare su iPhone i servizi pubblici. Ecco cosa fanno lì, e cosa accade invece in Italia.
New York sta investendo per portare su iPhone i servizi pubblici. Ecco cosa fanno lì, e cosa accade invece in Italia.

Se a Londra e Dublino si lavora per creare la città del futuro, e a in Virginia le segnalazioni alla polizia si fanno da iPhone, a New York il sindaco Bloomberg ha appena deciso di rendere disponibili agli sviluppatori i dati di arrivo di tutte le metropolitane della città.

Ognuno ha quel che si merita, evidentemente. Qui da noi ci sono sindaci che, pur coi poderosi mezzi di una capitale a disposizione, non riescono a far andare due “spuzzolosissime” (passateci il termine) linee metropolitane senza che si blocchino o vengano evacuate ogni tre per due. A New York, invece, il primo cittadino si preoccupa semplicemente di fornire un buon servizio alla sua gente, con investimenti che di solito servono pure a qualcosa:

I nuovi sensori installati hanno avuto un costo di 228 milioni di dollari in 11 anni, ha affermato la MTA, e due altre linee sono già state attrezzate per consentire gli aggiornamenti in tempo reale: la linea L […] e quella numero 7 […].
La linea L dovrebbe essere aggiunta al flusso di dati della metropolitana tra 6-12 mesi, ha affermato l’agenzia. I miglioramenti che renderanno disponibile la linea 7 sugli smartphone, invece, saranno disponibili nel 2016.

Grazie a questa novità, chiunque può controllare l’arrivo dei treni per li linee 1, 2, 3, 4, 5, 6 della MTA e per tutte le linee S42 Street Shuttle direttamente dal proprio iPhone grazie ad un’applicazione su App Store, ma la vera notizia è un’altra. Tutta questa mole di informazioni sarà resa pubblicamente disponibile per utenti e sviluppatori, il che significa anche che potrà essere integrata nelle app e nelle mappe di terze parti. Un giorno non lontano, insomma, avremo le capitali del mondo letteralmente nel palmo della mano; e chissà che prima o poi non tocchi pure a noi, di diventare un paese normale.

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