WhatsApp, iMessage: meglio non chiudere i messaggi con il punto

Mai -ma proprio mai- terminare un messaggio su WhatsApp, iMessage o Facebook con un punto. Il rischio è di sembrare meno sinceri: la conferma arriva da uno studio sull'argomento.
Mai -ma proprio mai- terminare un messaggio su WhatsApp, iMessage o Facebook con un punto. Il rischio è di sembrare meno sinceri: la conferma arriva da uno studio sull'argomento.

Mai -ma proprio mai- terminare un messaggio su WhatsApp, iMessage, Facebook o Skype con un punto. Il rischio è di sembrare meno sinceri: la conferma arriva da uno studio sull’argomento e ripreso dal Washington Post.

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Probabilmente ci avevate già fatto caso da voi, ma ora c’è il sigillo della scienza a confermarlo. Ogni volta che in un’app di Messaggistica istantanea mettete un punto alla fine del vostro messaggio, dall’altra parte è probabile che percepiscano la cosa come sospetta, o peggio insincera.

“I messaggi di testo,” si legge sull’articolo pubblicato su Computers in Human Behavior, “sono uno dei metodi di comunicazione mediati da computer (CMC) più utilizzati. Il rapido avanzamento della comunicazione testuale imita quella viz à viz, e ci porta a domandarci come fare a riprodurre nella CMC anche gli aspetti critici non-verbali della conversazione, come il tono della voce.”

L’esperimento è stato condotto su 126 studenti universitari, un campione probabilmente non molto indicativo a livello globale ma di sicuro molto rappresentativo della categoria che più di tutte fa uso di questo mezzo di comunicazione. La controprova è stata fatta su fogli di carta, e l’impressione è sempre la stessa: meglio concludere i messaggi digitali con punti di domanda, punti esclamativi ed Emoji, ma non col punto.

La messaggistica testuale difetta di molti degli indizi sociali utilizzati nelle comunicazioni verbali. Quando parliamo, le persone veicolano con facilità informazioni sociali ed emozionali con uno sguardo, con le espressioni facciali, col tono della voce, con le pause e così via. Ovviamente, non si può esare questi meccanismi quando chattiamo. Per cui, ha senso che gli utenti si affidino ai mezzi disponibili: agli emoticon, agli errori intenzionali di ortografia che simulano i suoni del linguaggio parlato e, secondo i nostri dati, alla punteggiatura.

In altre parole, la punteggiatura viene utilizzata con modalità diverse rispetto ai canoni previsti dalla scrittura tradizionale su carta; la grammatica, nel mondo digitale, non va più di moda. E per evitare incomprensioni, ci sia affida a qualunque trucco, lecito o (sintatticamente e grammaticalmente) illecito. È l’evoluzione del linguaggio, baby.

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