Samsung Galaxy Gear, confermato il flop delle vendite

Ieri si erano sparse contemporaneamente due notizie: una del flop del Samsung Galaxy Gear e l'altra del suo successo. Abbiamo fatto qualche indagine, e confermiamo il fallimento. Ecco perché.
Ieri si erano sparse contemporaneamente due notizie: una del flop del Samsung Galaxy Gear e l'altra del suo successo. Abbiamo fatto qualche indagine, e confermiamo il fallimento. Ecco perché.

Aggiornamento del 20 novembre 2013, a cura di Giacomo Martiradonna.

Nella giornata di ieri due notizie contrastanti hanno iniziato a circolare sul Web riguardo il Galaxy Gear, lo smartwatch di Samsung che in teoria avrebbe dovuto precedere e disinnescare iWatch. Da una parte, Reuters raccontava vendite pari a quasi 1 milione di dispositivi; dall’altra, il BusinessKorea prospettava invece un andamento tragico, con un venduto che non superava neppure le 50.000 unità a distanza di due mesi dal debutto ufficiale. In realtà, l’equivoco è nato tutto da un errore nell’articolo di Reuters: il flop, in altre parole, è confermato e non è neppure la notizia peggiore.

Innanzitutto, 800.000 non erano i gingilli venduti ma quelli consegnati, cioè quelli prodotti e messi ad ammuffire nei negozi e nei magazzini. L’ha confermato The Verge con un aggiornamento ad hoc. E in effetti era evidente che qualcosa non stesse andando per il verso giusto, soprattutto quando il vice presidente esecutivo di Samsung David Eun si è dato alle metafore agroalimentari; anche se, a onor del vero, mai ci saremmo aspettati un simile risultato. Stando alla ricostruzione di Geek.com, che ha potuto mettere le mani su documenti confidenziali di Samsung, più del 30% dei Galaxy Gear vengono riconsegnati a pochi giorni dall’acquisto.

Attualmente la società sta indagando sulle origini dell’insuccesso; potrebbe dipendere dalla scarsa durata della batteria (neppure 24 ore), o magari dalla mancanza di feature social, ma forse è l’immaturità stessa del prodotto ha finito col disattendere le aspettative degli utenti. E per rendersene conto, basta dare un’occhiata alle prime recensioni che sono fioccate sul Web in queste ore. David Pogue del New York Times, ad esempio, ha definito il Galaxy Gear come un gadget “inaffidabile e frustrante;” Per l’Enquirer, “le feature di cui dispone non valgono i soldi che costa.” Engadget scrive che “ha bisogno di tempo per crescere” mentre The Verge gli ha assegnato un misero punteggio di 4 su 10. E parliamo della next big thing di Samsung, mica di pizza e fichi.

A quanto pare, la fretta ha mal consigliato il colosso sudcoreano. Nel tentativo di bruciare sul tempo iWatch, ha finito col bruciare invece un’opportunità importante. E ora, di nuovo, si torna a parlare di iWatch, e delle novità che Apple nasconde nel cilindro.

Samsung Galaxy Gear, flop di vendite in attesa di iWatch? [Aggiornato]

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Doveva stracciare sul tempo l’iWatch di Apple ma, a parte arrivare prima, non ha concluso molto altro. Il Galaxy Gear, lo smartwatch da 299$ lanciato a settembre da Samsung, non ha registrato il successo sperato. Secondo BusinessKorea, dal momento del debutto ad oggi ne sarebbero stati venduti meno di 50.000 esemplari nonostante una campana di marketing molto aggressiva e le aspettative iniziale di esperti ed analisti.

Il fatto è che il prodotto non era ancora maturo per il grande pubblico, e le tante recensioni negative leggibili sul Web lo testimoniano. Alla conferenza Ignition di New York organizzata da Business Insider e focalizzata sul futuro digitale, lo stesso vice presidente esecutivo di Samsung David Eun ha amesso l’immaturità del prodotto. Il Gear, ha spiegato, è come un pomodoro verde che presto diventerà rosso e maturo:

Quando hai a che fare con l’innovazione e le startup, faccio sempre una analogia con un piccolo pomodoro verde. Hai a che fare con dei pomodorini verdi che occorre curare e portare avanti fino al momento della maturità.
Ma devi stare attento a non raccogliere il pomodoro verde troppo presto, e devi anche assicurarti di non criticare troppo un pomodoro verde per non essere diventato ancora un grosso pomodoro rosso.
È un dispositivo 1.0. Lo adoro, ma è ancora alla versione 1.0. Personalmente, non credo che la gente ci abbia riconosciuto il giusto credito per aver innovato e averlo lanciato. Non è stato facile integrare tutte queste funzionalità in un unico oggetto. Ma vi assicuro che nel tempo questa cosa diventerà grossa e rossa.

Insomma, per il momento l’idea dello smartwatch-companion -almeno in questa incarnazione- non ha attecchito tra gli utenti, ma chissà per il futuro. È noto infatti che Sony, Google ed Apple siano al lavoro da tempo su di un dispositivo simile, con debutto previsto verso l’anno prossimo.

Stando a quel poco che si sa, l’iWatch dovrebbe essere alimentato da iOS 7, corroborato da feature di controllo delle funzioni vitali e della domotica, e caratterizzato da un design differente per uomini e donne. Per il resto, il mistero contribuisce a creare la leggenda; speriamo solo che il prodotto finale risulti all’altezza.

Aggiornamento. Sul Web c’è una curiosa dicotomia. Da una parte BusinessKorea riporta numeri da Deserto dei Tartari; dall’altra, pur ammettendo l’immaturità del Gear, Samsung annuncia addirittura vendite superiori alle aspettative. I numeri ufficiali, ripresi da Reuters, ammontano a circa 800.000 unità commercializzate in 2 mesi di presenza sul mercato; un risultato infinitamente superiore a quello vaticinato da BusinessKorea e ripreso da importanti realtà Apple-centriche come la stessa MacRumors. Ciò implica che la nostra analisi preliminare era errata e che, anzi, c’è molto interessa da parte del pubblico per questo tipo di gadget. Il che, tutto sommato, gioca di nuovo a favore di Cupertino.

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