Mac OS X 10.5.5 al microscopio


Il rilascio di Mac OS X 10.5.5 ha portato una notevole quantità di novità: finalmente Time Machine esegue il salvataggio dei backup iPhone, Spotlight diventa ancora più veloce e moltissimi bug hanno trovato una risoluzione. Ci sono tuttavia altre piccole feature non documentate che Macworld ha scovato e riportato in un interessante articolo.

Frugando all’interno del file bom dell’update (nella cartella /Library/Receipts nella root), si è scoperto che ad esempio il Dizionario ha beneficiato di una iniezione di nuovi termini e che i flussi di lavoro di Automator (soprattutto quelli che riguardano i PDF) sono stati aggiornati.

C’è una brutta notizia, però. In seguito all’aggiornamento, l’utilissimo trucco che consentiva di estendere le funzionalità dello Screen Sharing sembra aver cessato di funzionare. E’ ancora possibile invocare il browser dei computer Bonjour nella rete, ma dimenticate pure i comodi pulsanti con le funzioni avanzate. Per quelli, occorrerà comprare una licenza da 10 Mac di Apple Remote Desktop 3; costo dell’operazione 299€.

E’ stato aggiornato X11, che passa così dalla versione 2.11 alla 2.15, e molte delle utility a corredo. Molte altre componenti Unix hanno ricevuto degli aggiornamenti sotto al cofano; è il caso di alcune applicazioni dedicate alla stampa (lp, lpstat, etc.) e al network (dig, nslookup e così via). Ssh – lo stesso OpenSSH installato durante il jailbreak sugli iPhone – passa dalla 4.7p1 all’ultima stable release disponibile, la 5.1p1.

Nel complesso, dunque, e sebbene qualcuno lamenti continui crash in seguito all’aggiornamento, OS X 10.5.5 si è dimostrato un buon compromesso tra stabilità e sicurezza, e rappresenta certamente la scelta migliore per la stragrande maggioranza degli utenti Mac.

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