Trova il mio iPhone salva una teenager dal matrimonio forzato

Con la scusa di organizzare una vacanza di famiglia, una cittadina inglese ha convinto la figlia a partire per il paese d'origine dei genitori, il Bangladesh. In realtà, il fine era di farla convolare a nozze col cugino maggiorenne, e Trova il mio iPhone l'ha salvata
Con la scusa di organizzare una vacanza di famiglia, una cittadina inglese ha convinto la figlia a partire per il paese d'origine dei genitori, il Bangladesh. In realtà, il fine era di farla convolare a nozze col cugino maggiorenne, e Trova il mio iPhone l'ha salvata

Eravamo abituati ad Apple Watch che salva le vite e che aiuta a risolvere i crimini, e invece a quanto pare anche iPhone di tanto in tanto dà una mano alle forze dell’ordine.

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Forse l’avete letto in questi giorni su giornali. Lo scorso luglio, con l’inganno, una cittadina inglese ha convinto la figlia di 17 anni a partire per il Bangladesh. In teoria, per vacanza; in pratica per sposarla al cugino maggiorenne: l’eventuale nascita di un figlio, infatti, avrebbe garantito a quest’ultimo un visto britannico. Per questa ragione, il matrimonio era già stato fissato per luglio 2016.

Attraverso le moderne tecnologie, tuttavia, la ragazzina è riuscita a inviare messaggi e coordinate geografiche al proprio ragazzo in UK, che a sua volta ha denunciato tutto alle autorità; e così, grazie al coordinamento tra la polizia locale, l’ambasciata e la Forced Marriage Unit, ma anche alla localizzazione continua fornita da Trova il mio iPhone, è stato possibile individuarla e salvarla.

I fatti risalgono a due anni fa, ma la notizia è emersa oggi per via del procedimento penale pubblico che pende sui due genitori, e che con ogni probabilità li vedrà finire in carcere; esistono infatti macabre registrazioni del padre che minaccia la figlia di “tagliarle la gola” e “farla a pezzi” se non avesse seguito i dettami parentali, dunque la pena si preannuncia esemplare. La ragazza ora è al sicuro, e il suo nome viene mantenuto anonimo per garantirle il “diritto di anonimità a vita.”

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