Un anno (e un giorno) di iPhone


366 giorni fa, coloro che si erano messi in fila davanti agli Apple Store americani poterono portarsi a casa i primi modelli di iPhone. Da allora Apple ha piazzato diversi milioni di dispositivi rendendo lo smartphone uno dei fast-seller della storia di Cupertino.

Ma la rotta impostata un anno fa non si é rivelata del tutto corretta, e Steve Jobs ha dovuto compiere diverse correzioni e alcune retromarce per allineare l’offerta iPhone alle aspettative dei clienti.

L’iniziale chiusura alle applicazioni di terze parti, in prima battuta, é stato l’errore più grande, che ha richiesto una complicata marcia indietro con l’introduzione della SDK e il prossimo rilascio del firmware 2.0.
La scelta della tecnologia EDGE in luogo della più performante 3G, invece, fu dettata dalla scarsa conoscenza del mercato mondiale della telefonia mobile: l’abbinamento EDGE/WiFi poteva andare bene per il mercato americano, ma era chiaramente insufficiente per quello europeo: anche qui, é stato necessario correggere la direzione.
Stessa cosa per la politica commerciale del revenue sharing: se c’è una cosa che accomuna gli utenti telefonici di buona parte del mondo, prediligano le formula prepagate o in abbonamento, é la voglia di flessibilità. La varietà della offerte contrattuali é il punto di forza di un dispositivo che, comunque, necessita di una formula flat o semi-flat per la connessioni dati per poter essere sfruttato al meglio.

Questi i 3 principali difetti, ora quasi del tutto corretti con l’introduzione della versione 3G. Rimangono alcuni problemi minori, per alcuni molto fastidiosi, ma non inificianti l’user experience del dispositivo.

Ma iPhone ha, ovviamente, anche dei pregi: l’esperienza d’uso garantita dal sistema di input Multi-touch é sicuramente l’arma in più dello smartphone di Apple, che unisce potenza, precisione e facilità d’uso.
Ma ancora più importante, forse il tassello fondamentale del progetto iPhone, é la scelta di OS X come piattaforma software.
Avere un sistema potente, stabile e flessibile é ciò che rende iPhone davvero diverso dalla concorrenza.
Sul palco del MWSF07 Steve Jobs, illustrando per la prima volta le caratteristiche di iPhone, faceva un esempio molto semplice, confrontando iPhone con uno smartphone concorrente: tutti gli altri telefoni hanno un tastierino in plastica, con pulsanti fissi; se il produttore vuole introdurre una funzione aggiuntiva dopo il rilascio del dispositivo, é costretto a fare i conti con le limitazioni derivanti da questo. Per iPhone non è così, e ne abbiamo avuto la dimostrazione in questo primo anno di vita: é ora profondamente diverso da quello che fu introdotto un anno fa, pur essendo fisicamente identico: questo é stato possibile grazie alla flessibilità e potenza garantiti dall’abbinamento di software e hardware, OS X e Multi-touch.

Dopo il primo anno, con l’introduzione di iPhone 3G, si apre un nuovo capitolo di quello che é diventato ormai un business indipendente per Apple: il terzo pilastro che contribuirà alla crescita dell’azienda per il prossimo decennio. Questa é l’intenzione di Steve Jobs e, visto l’interesse che continua a riscuotere, tutto fa pensare che l’iCEO sarà ancora una volta buon profeta…
Ad maiora, iPhone!

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