Mac con M1: cresce il numero delle app native
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,Apple Inc. è un’azienda statunitense specializzata nella produzione di computer, dispositivi multimediali, elettronica consumer e software di Cupertino, nel centro della Silicon Valley statunitense. Fondata da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne, all’azienda – identificata dall’iconico logo della mela morsicata – viene attribuita non solo l’immissione sul mercato del primo personal computer, ma anche il lancio di alcuni dispositivi che hanno cambiato la vita quotidiana delle persone, come il famosissimo iPhone. Di seguito, qualche informazione di base sulla storia e sui prodotti più rilevanti del gruppo.
Così come già accennato, Apple è stata fondata nel 1976 da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne. Quest’ultimo, nella società in qualità di controller amministrativo, decise tuttavia di vendere la sua quota del 10% due settimane dopo l’ufficializzazione dell’azienda, cedendola agli altri partner per una somma pari a 800 dollari.
Jobs e Wozniak, amici di lungo corso ed entrambi provenienti da diverse esperienze fra i big del settore tecnologico, intuirono la curiosità e il desiderio del pubblico consumer di approfittare della rivoluzione informatica in corso. Proprio per questa ragione, progettarono Apple I: una scheda logica dal costo perlopiù accessibile – venne inizialmente venduta a 666.66 dollari, per una trovata ironica di Jobs – da inserire in un case di propria preferenza e collegare a un monitor televisivo. Il prodotto venne presentato ai membri dell’Homebrew Computer Club, un gruppo di appassionati di informatica consumer di cui gli stessi Jobs e Wozniak facevano parte. L’anno successivo la coppia lanciò Apple II, una versione più evoluta del precedente computer, destinata al mercato dell’utenza domestica: fu un vero e proprio successo commerciale, grazie anche alla disponibilità di software di terze parti destinato sia alla produttività che all’intrattenimento. Apple I e Apple II furono dotati di un sistema operativo a stringa di testo, l’Apple DOS – “Disk Sperating System”, da non confondersi con gli altrettanto famosi DOS di Microsoft e IBM.
Nel 1981 la concorrenza divenne però più feroce, con l’arrivo sul mercato dell’IBM 5051 – il primo personal computer con architettura x86 – e dei suoi cloni, detti “PC IBM Compatibili”. Fu in questo frangente che Steve Jobs comprese come, per raggiungere sempre più persone, sarebbe stato necessario proporre uno strumento più semplice e immediato da usare, dotato di un’interfaccia grafica. Nacque così Apple Lisa, nel 1983, e un anno più tardi il primo Macintosh, il computer che rivoluzionò l’esperienza d’uso con una GUI e con un mouse. Quest’ultimo venne presentato pochi giorni dopo il Super Bowl dello stesso anno, anticipato dall’iconico spot orwelliano “1984”.
A seguito di contrapposizioni con il board di Apple, convinto che Jobs stesse investendo troppe energie sul Macintosh – tanto da aver formato un proprio team dedicato – il cofondatore venne allontanato nel 1985 dalla sua azienda, ai tempi guidata dall’amministratore delegato John Sculley. Jobs tornò in Apple nel 1997, per risollevare le sorti del gruppo, nel frattempo fondò NeXT: una società le cui tecnologie sono tutt’oggi impiegate in macOS.
L’allontanamento di Jobs segnò anche l’inizio della parabola discendente per la mela morsicata, la quale non seppe tenere il passo con la concorrenza degli IBM compatibili, più economici e personalizzabili, nonché con l’impatto sul mercato consumer dell’arrivo di Windows di Microsoft. In questi anni non mancarono dei prodotti interessanti – dall’Apple IIGS a Newton, passando per la linea Performa e la fotocamera digitale QuickTake – ma tenere il passo con i competitor appariva arduo. E non mancarono anche i flop, come quello della console di gaming Apple Pippin.
Come già anticipato, Jobs tornò in Apple nel 1997 allo scopo di risollevare le sorti del gruppo. Dopo aver stretto una partnership con Microsoft, per l’apparizione del pacchetto Office su Mac, l’iCEO incominciò una profonda trasformazione dell’azienda, a partire dal design con l’aiuto di Jonathan Ive. Nacquero i coloratissimi iBook, un successo sul mercato senza pari, seguiti dai primi iMac e dal lancio del primissimo iPod. Il resto è storia recente, dai primi MacIntel agli ultimissimi iPhone. Con la morte di Steve Jobs nel 2011, a causa di una grave malattia, la guida di Apple entrò nelle mani di Tim Cook: il CEO, oltre a proseguire la strada solcata dal suo predecessore, ha spinto la società su nuovi terreni, quali quello della protezione della privacy degli utenti, della sostenibilità ambientale e della protezione dei diritti umani.
Apple è divenuta famosa anche per il suo iconico logo, quello della mela morsicata. Tuttavia, il primissimo marchio del gruppo – quello scelto durante la fondazione del 1976 – risultava ben diverso da quello conosciuto oggi. Vedeva infatti Isaac Newton, lo scopritore della legge di gravità, ritratto sotto un albero di mele.
Il logo della mela morsicata venne sviluppato nel 1977 da Rob Janoff, su richiesta di Steve Jobs, alla ricerca di un marchio che fosse semplice, intuitivo e immediatamente riconoscibile. L’intuizione del morso derivò da una semplice considerazione: serviva un elemento che potesse distinguere la mela stilizzata da altri frutti, come le ciliegie. Inoltre, la mela venne dipinta con strisce arcobaleno, allo scopo di suscitare con il colore una risposta emotiva fra i consumatori. Jobs fu decisamente colpito da questa opera e la approvò senza remore, tanto che il logo multicolor fu protagonista di tutti gli anni ’80. Dagli anni ’90, e in particolare con l’arrivo di Jonathan Ive in azienda, il marchio divenne progressivamente monocromatico.
Sono davvero molti i prodotti più significativi della storia di Apple, tanto che riassumerli tutti risulterebbe impossibile. Di seguito, una cronologia dei più importanti.
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