Nuovi iMac: la recensione (Prima parte)


Grazie alla collaborazione degli amici di Datatrade Bologna e di Loris “Dado” Augustini di New Sound Studio, abbiamo avuto modo di testare approfonditamente in nuovi iMac da 20″ e 24″, per proporvi una recensione ampia e completa che vi possa aiutare nella scelta del vostro prossimo all-in-one.

Le principali differenze della nuova generazione di iMac (la quarta, dall’introduzione dell’originale iMac G3) sono per la maggior parte individuabili nel design, profondamente rinnovato pur rimanendo fedele al progetto originale di iMac G5.
Tra tutti gli iMac, a nostro parere rimangono insuperate le forme di iMac G4, quello a “lampada”, il cui design appare innovativo e modernissimo ancora oggi, a 5 anni dalla sua presentazione.

Vediamo, allora, in dettaglio questi nuovi iMac.

Design

Solidità e qualità: queste sono le sensazioni che si hanno durante il primissimo approccio con il nuovo calcolatore di Apple. La profusione di alluminio, con la sua caratteristica freddezza al tatto, contribuisce a trasmettere quelle caratteristiche strutturali che il modello precedente, pur ben costruito, non forniva. Il nuovo iMac è costruito interamente in alluminio spazzolato, con il coperchio posteriore verniciato di nero: questa scelta ci pare quella maggiormente discutibile. Se da un lato contribuisce ad alleggerire le forme, dando la sensazione di uno spessore ancora minore di quello effettivo, dall’altro pare stonare con il design generale del prodotto. Il vetro anteriore, invece, posto a protezione del pannello LCD, grazie alla finitura esterna nera assicura un aspetto decisamente hi-tech, alleggerendo la visione anteriore e snellendo le forme. Posteriormente, la serie di connessioni I/O riprende il layout dei Cinema Display, e il pulsante di accensione è ora posto sul lato opposto rispetto al passato.
Con i nuovi iMac ha debuttato una nuova versione della tastiera, ora con il profilo dei tasti (e anche il layout, nel modello Bluetooth) ripreso da quello del MacBook. Se, da un punto di vista estetico, la tastiera ci piace davvero tanto, rimangono valide le considerazioni e le conclusioni del test che facemmo proprio con la tastiera del MacBook.
La qualità costruttiva, l’accoppiamento della scocca e l’assemblaggio in generale appaiono ben curati e privi di difetti, a testimonianza che la tradizionale cura caratterizzante i prodotti con la mela non è andata perduta.

Componenti

Se le valutazioni sul design sono, in qualche maniera, soggettive, oggettive sono invece le considerazioni sui componenti scelti da Cupertino per equipaggiare i nuovi iMac. I processori Intel Core 2 Duo da 2,0 e 2,4 Ghz non hanno bisogno di presentazioni, ancora meno necessarie nel caso del Core 2 Duo Extreme da 2,8Ghz in opzione BTO. Anche le schede grafiche ATI (e qui diciamo: finalmente!) sono moderne e all’altezza dei compiti piuttosto gravosi a cui viene sottoposto un prodotto sì pensato per il mondo consumer, ma largamente utilizzato anche in ambito professionale.
Gli HDD, tutti SerialATA a 7.200rpm, paiono anch’essi adeguati per capienza e prestazioni, mentre per il drive ottico ci si sarebbe aspettati il supporto per uno dei nuovi formati del mercato (BluRay e HD-DVD). In questo ultimo caso crediamo che non si tratti, da parte di Apple, della volontà di risparmiare sui componenti, ma dell’incertezza che ancora aleggia su quale dei due formati si imporrà definitivamente: siamo dell’idea che la soluzione migliore sarebbe stata quella di lasciare all’utente la decisione, con il tradizionale DVD-DL di serie e la possibilità di scegliere in build-to-order un masterizzatore BluRay o HD-DVD.

Display

Qui casca l’asino, verrebbe da dire. In effetti la scelta di equipaggiare i nuovi iMac obbligatoriamente con schermi glossy ha fatto storcere più di un naso. In prima battuta va ribadito un concetto già espresso a riguardo: a parità di qualità, uno schermo lucido appare migliore di uno schermo opaco. Ed è questo il caso: la qualità di questi nuovi schermi, evidentemente inferiore alla precedente generazione, è in qualche modo mascherata dalla finitura lucida. Se posto davanti ad una fonte luminosa, lo schermo lucido riflette in modo notevole e, anche al buio non si è al riparo da qualche riflesso di troppo. La resa cromatica è comunque buona, senza particolari dominanti.
Il display da 24″ appare lievemente superiore nelle prestazioni rispetto a quello da 20″: soprattutto l’angolo di visuale è più ampio.
Per un utilizzo quotidiano, a patto di non avere una finestra dietro le spalle, non ci sono particolari problemi; chi, per passione o per lavoro, deve confrontarsi con le immagini e le fotografie, farà invece meglio ad scegliere un prodotto diverso, o uno schermo esterno.

Nella seconda parte della nostra recensione, parleremo del software a corredo, di Windows e delle prestazioni. Nell’attesa, qui sotto trovate una galleria fotografica con gli “angoli salienti” del nuovo all-in-one di Cupertino.

Stay tuned!

Immagine relative alla recensione dei nuovi iMac








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