Scoperto Applebot, il Web-scandaglio di Siri e Spotlight

Il Web-scandaglio di Cupertino esiste davvero. Si chiama Applebot e potrebbe fare la scarpe a Google.
Il Web-scandaglio di Cupertino esiste davvero. Si chiama Applebot e potrebbe fare la scarpe a Google.


È da tempo che si vocifera dell’esistenza di un servizio di indicizzazione del Web creato a Cupertino e diverso da Google. E ora arriva la conferma ufficiale: si chiama Applebot.

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Fino ad qualche tempo fa, i servizi di Apple si appoggiavano a società tipo Google o Bing per offrire funzionalità di ricerca sul Web all’interno di prodotti come Siri o Spotlight; poi, però, è cominciata a serpeggiare l’ipotesi molto suggestiva che stesse lavorando ad un nuovo motore di ricerca, e ora arriva quella che somiglia ad una conferma.

Sul sito Apple dedicato al reclutamento del personale, sono presenti i riferimenti espliciti adApplebot, il fruga-Web con la mela:

Circa Applebot
Ecco cosa c’è da sapere su Applebot, il web crawler di Apple

Applebot è il web crawler di Apple, utilizzato da prodotti inclusi Siri e Suggerimenti Spotlight. Rispetta le regole di robots.txt e i meta tag robots. Si origina nel blocco di IP 17.0.0.0.

Robots.txt sono delle informazioni che i siti Web mettono online con le regole per Google e gli altri motori di ricerca: in altre parole, indicano loro cosa possono indicizzare e cosa no, in modo da preservare privacy e proprietà intellettuale. E ora, sappiamo per certo anche Apple opera in questo campo.

Può darsi che serva soltanto come agente di supporto alle piattaforme di ricerca di terze parti, magari per personalizzare e differenziare iOS e OS X rispetto ad una banale ricerca su Google. Oppure, può darsi che Cupertino stia lavorando per affrancarsi in toto dai suoi acerrimi rivali, e lanciare fra qualche anno un motore di ricerca completo e indipendente. Ai posteri l’ardua sentenza.

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