Kickstarter, Apple cambia idea su 30 pin + Lightning

Ricordate il promettente progetto di caricabatterie 30pin+Lightning nato su Kickstarter e bloccato da Apple? Ora può riprendere senza problemi.
Ricordate il promettente progetto di caricabatterie 30pin+Lightning nato su Kickstarter e bloccato da Apple? Ora può riprendere senza problemi.

Dopo la notizia su dissequestro dello yacht commissionato da Steve Jobs, eccone un’altra con lieto fine. Il progetto di caricabatterie con doppio connettore Dock+Lightning, nato su Kickstarter e ucciso nella culla dalle restrizioni imposte da Apple, è stato infatti riabilitato dopo il clamore dei giorni scorsi.

Il gingillo progettato dalla Edison Junior -un caricabatterie di design dotato di batteria ad alta capacità e diversi connettori retrattili Dock 30 pin e Lightning- era sulla buona strada per guadagnarsi una ragionevole dose di allori e denari. Aveva già raccolto 140.000$ di fondi tra i suoi sostenitori, ma non è mai entrato in produzione a causa delle restrizioni imposte dal programma MFi di Apple, che impedisce formalmente la presenza congiunta di entrambe le tecnologie nel medesimo prodotto.

Ora, però, da Cupertino giungono una spiegazione tecnica e soprattutto una modifica alle linee guida. Lo raccontano quelli di CNet:

“Le nostre specifiche tecniche forniscono linee guida chiare per sviluppare accessori, e sono gratuitamente a disposizione di tutti i licenziatari MFi.” ha affermato il portavoce Apple Tom Neumayr. “Supportiamo accessori che integrano connettori USB e Lightning, ma ci sono stati dei problemi tecnici che impedivano agli accessori di integrare connettori Lightning e a 30 pin, motivo per cui abbiamo deciso di non permetterne l’implementazione.”
La società ha aggiunto che le linee guida sono state aggiornate da quel momento per consentire agli accessori di funzionare con entrambi i connettori limitatamente alla ricarica dei dispositivi.

Tutto è bene quel che finisce bene, verrebbe quindi da dire, se non fosse che Edison Junior non ha ancora fatto sapere se intende riprendere il progetto là dove era stato lasciato. Il problema principale, infatti, consisteva nel fatto che la piattaforma di crowdfunding non prevedeva rimborsi, tant’è che aveva già addebitato gli 11.000$ di commissioni per i servizi offerti.

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