La ricerca vocale di Google nel limbo delle approvazioni

Il copione si ripete. Google crea un'app concorrenziale e Apple la trattiene nel limbo delle approvazioni per settimane e forse mesi. Questa volta, è il caso di Google Now.
Il copione si ripete. Google crea un'app concorrenziale e Apple la trattiene nel limbo delle approvazioni per settimane e forse mesi. Questa volta, è il caso di Google Now.

Ricorderete senza dubbi quando, tempo addietro, parlammo del debutto di Google Now, la ricerca vocale “anti-Siri” di Mountain View. Dicemmo che sarebbe stata disponibile “entro un paio di giorni” e invece, due settimane dopo, siamo ancora qui a parlarne. Ad oggi, è infatti sospesa nel limbro delle approvazioni.

Doveva rappresentare la panacea per quei dispositivi iOS più vecchi sprovvisti di Siri, ma a questo punto è evidente l’esistenza di qualche problema a monte. A quanto si sa, Big G aveva inviato l’applicazione ai censori di Cupertino ben una settimana prima dell’annuncio, ma poi si è arenata lì:

Un rappresentate di Google mi ha confermato che la società ha inviato l’app di Voice Search ad Apple circa una settimana prima dell’annuncio dell’8 agosto […] ma ancora non ha saputo nulla dello stato delle cose o di una eventuale bocciatura. Apple, nel mentre, non risponde alle domande dei media come policy generale, a meno che non lavori per il Wall Street Journal o che non fai di cognome Gruber.

In altre parole, non è chiaro se a Cupertino stiano semplicemente aspettando che il competitor di Siri cada nel dimenticatoio o se stiano ancora valutando il da farsi. Di sicuro, Google Now non è stata ancora bocciata per la semplice ragione che, fosse questo il caso, qualcuno avrebbe avvertito gli sviluppatori con una mail e due righe di circostanza.

La frustrazione però è palpabile, e la sensazione di déjà vu pure. Google Voice, infatti, ci mise la bellezza di 14 mesi per essere pubblicato su App Store, e rese necessario addirittura l’intervento della FCC. La spiegazione ufficiale, al tempo, era che Google Voice poteva “confondere gli utenti” visto che tra le sue funzioni c’è la possibilità di trasferire chiamate ed SMS da un numero virtuale ad apparecchi telefonici fissi e mobili, ma la scusa non convinse nessuno.

Difficile dire che accadrà domani, ma un bis del solito copione a questo punto appare inevitabile. E quindi, per ingannare un’attesa che si preannuncia eterna, ecco il video-teaser creato da Google un mese fa per pubblicizzare il nuovo servizio. Buona visione.

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