Sekai Camera esclusa da App Store per "uso problematico del Wifi"


Sempre più applicazioni per iPhone vengono escluse – spesso senza preavviso – dall’App Store. Le policy strettissime di Apple sono ormai un dato di fatto, ma qualche volta le motivazioni dietro a un’esclusione non riguardano i problemi più gettonati. Che, per inciso, sono i riferimenti al sesso o al marchio Apple stesso.

A farne le spese è un’app allontanata dallo Store per motivi non del tutto usuali, e più complicati del solito. Si tratta di Sekai Camera, ormai “storica” applicazione di realtà aumentata, nominata in più competizioni come migliore applicazione per iPhone. Il suo scopo è, come dice il suo motto, “taggare l’aria”: stabilire una connessione fra la posizione GPS dell’utente e quella di oggetti, altri utenti, luoghi nelle sue vicinanze, fornendo informazioni e favorendo relazioni.

Come annuncia il sito ufficiale degli sviluppatori, Sekai Camera non è più disponibile nell’App Store, anche se funziona ancora sui melafonini degli utenti che l’avessero già installata. Il problema che Apple ha riscontrato pare essere il seguente.

Sekai Camera farebbe un uso “problematico dell’accesso al WiFi”, avvalendosi, come molte altre applicazioni (non tutte già escluse dall’App Store) di una tecnologia denominata “PlaceEngine“, che rileva la geolocation di un iPhone mediante informazioni derivanti dalla connessione WiFi, invece che dal ricevitore GPS, nei casi in cui il segnale GPS non fosse abbastanza forte. Nell’attesa di un’aggiornamento da parte di Sekai Camera, staremo anche a se ci saranno delle app che fanno uso di PlaceEngine “graziate” da Apple, o se sarà un’ecatombe.

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