Royalties e classifiche: minacce e polemiche su iTunes


La battaglia si annuncia senza precedenti, viste le prese di posizione di Apple e della Copyright Royalty Board sul tema dell’ammontare dei diritti d’autore.
Si, avete capito bene: questa volta non si parla di Apple in opposizione alla NBC o alle associazioni delle major discografiche, ma contro l’associazione americana che riunisce gli artisti musicali, che ha annunciato di voler chiedere un sostanzioso aumento delle royalties pagate agli artisti associati derivanti dai brani musicali venduto online.
Questi diritti d’autore, che attualmente ammontano a 9 centesimi per brano, nelle richieste della CRB dovrebbero passare a 15 cent, con un aumento di oltre il 60%.

La risposta è stata durissima: “Se iTunes Store fosse costretto ad assorbire da solo questo aumento – hanno fatto sapere da Cupertino – con tutta probabilità esso diventerebbe un’attività in perdita; e questa non è una alternativa possibile. Apple ha sostenuto chiaramente e più volte di essere presente in questo business per guadagnare e probabilmente non manterrebbe operativo l’iTunes Store se questo non potesse più essere redditizio.

Apple, infatti, ritiene che i propri clienti non accetterebbero mai un aumento dei prezzi di questa portata: in questo scenario verrebbe meno la convenienza di iTunes Store, la cui concorrenza è rappresentata non tanto dagli altri store musicali quanto dalla pirateria che, è fin troppo ovvio sottolinearlo, propone musica gratis.

Con tutta probabilità la questione si concluderà solo dopo una lunga e complicata trattativa, a seguito della quale Apple e il Royalty Board concorderanno su un aumento dei diritti più contenuto.

In Italia, intanto, divampano le polemiche sulle classifiche di iTunes: in molti hanno notato come, da qualche mese, scalino le graduatorie dei brani più venduti artisti praticamente sconosciuti, dei quali non si trova traccia in nessuna altra chart nazionale o internazionale.

Il sospetto è che le classifiche vengano “drogate”: investendo una moderata quantità di tempo e denaro, è infatti possibile piazzare temporaneamente ai vertici della lista dei “TOP Singoli” qualsiasi artista, provocando un effetto a cascata sulle vendite.

Alcuni degli artisti in questione, contattati da mela|blog, hanno ammesso a mezza bocca la veridicità dello scenario sopra riportato.

E’ probabile, oltre che auspicabile, che Apple interverrà per impedire questo tipo di speculazioni, allo stesso modo di quanto accaduto per i commenti alle applicazioni dell’App Store.

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