Addio HomePod, Apple si concentra su HomePod mini

HomePod non ce l'ha fatta. Apple ha ufficialmente soppresso il progetto, e al suo posto resterà solo HomePod mini.
Addio HomePod, Apple si concentra su HomePod mini
HomePod non ce l'ha fatta. Apple ha ufficialmente soppresso il progetto, e al suo posto resterà solo HomePod mini.

Non ha retto al peso della concorrenza. Una serie di errori fatali hanno decretato la fine della produzione di HomePod, lo smart speaker di Apple che non è mai giunto in Italia; e ora, al suo posto, resta solo HomePod mini che però potrebbe essere troppo poco e troppo tardi.

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Addio HomePod

Altro che nuova generazione con Face ID. Quando, quattro anno fa, Apple lanciò HomePod, si puntò tutto sulle feature avanzate e sul suono di elevata qualità per giustificare il prezzo elevato di lancio di 350$, poi subito abbassato a 299$. Questa scelta però non si è rivelata vincente, e di fatto per lo smart speaker di Apple è iniziato un calvario fatto di vendite sempre più deludenti e market share irrisori.

Ecco perché la mela è stata costretta a correre ai ripari con una versione meno sofisticata ma più abbordabile, HomePod mini, che al prezzo di 99$ (secondo noi comunque troppo, ma già è meglio di prima) porta in dote la stessa integrazione con Siri, HomeKit e Apple Music.

Ora però, Apple ha deciso di recidere l’albero che non dà frutti. In un recente comunicato stampa, ha confermato la triste decisione:

‌HomePod mini‌ è stato una hit dal suo debutto in autunno, offrendo ai clienti un suono sorprendente, un assistente intelligente e controlli domotica a soli 99$. Ci stiamo focalizzando su HomePod mini. L’HomePod originale non verrà più prodotto, ma continuerà ad essere disponibile finché le scorte durano attraverso gli Apple Store Online, gli Apple Retail Store e gli Apple Authorized Reseller. Apple fornirà ai clienti HomePod aggiornamenti software e di servizio, e supporto attraverso Apple Care.

Gli Errori di HomePod

L’abbiamo sempre sostenuto. Per prima cosa, Apple è entrata nel business troppo tardi, quando oramai la concorrenza ci aveva già abituato a questo tipo di tecnologia. Avrebbe dovuto entrare a gamba tesa con un a proposta più aggressiva, in grado di coprire più fasce di mercato, inclusa quella cui attualmente si rivolge HomePod mini.

E comunque, per potersi definire tale, uno smart speaker dovrebbe essere smart per l’appunto; cioè dev’essere bravo a capire le esigenze dell’utente e ad attuarle. Riprodurre musica, gestire la domotica, connettersi ad altre casse (col suono migliore), ricordare appuntamenti o il calendario della differenziata; il resto, tipo l’audio beam-forming e millemila microfoni spaziali, sono fronzoli: cosette belle che però aumentano i costi senza migliorare gli aspetti chiave dell’esperienza. Tipo lo scarso comprendonio di Siri.

Che senso ha spendere 350$ + tasse per accendere una lampadina? Alla fine, chi se ne frega se mi sente un po’ meglio o se la risposta di Siri è più cristallina, quando con 30€ posso riempire casa di Amazon Echo e risolvere il problema. Amazon, per dire, offre smart speaker per tutti i gusti: con schermo o senza schermo, con orologio o senza, tondo o piatto, supereconomico da bagno e super evoluto (e supporto Dolby Atmos) nella versione di punta.

Voi che ne pensate? Siete dispiaciuti per questa scelta o vi è indifferente, tanto più che HomePod qui in Italia ancora neppure è arrivato? Ditecelo nei commenti, su Twitter o sulla nostra pagina Facebook.

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