Velocità di navigazione, niente limitazioni su iPhone e iPad da parte dei carrier

Nelle scorse ore, un sito di hacker aveva lanciato un allarme piuttosto preoccupante, secondo cui alcuni carrier bloccherebbero artificiosamente le velocità di navigazione dei dispositivi Apple. In realtà non è così che stanno le cose.
Nelle scorse ore, un sito di hacker aveva lanciato un allarme piuttosto preoccupante, secondo cui alcuni carrier bloccherebbero artificiosamente le velocità di navigazione dei dispositivi Apple. In realtà non è così che stanno le cose.

Aggiornamento del 7 giugno 2013.

Le accuse facevano spavento. Joseph Brown, uno degli sviluppatori dietro il progetto iTweakiOS, sosteneva infatti che tre dei quattro carrier mobili statunitensi applicavano delle limitazioni ingiustificate ai profili gestore di iPhone e iPad, col risultati di farli navigare a velocità nettamente inferiori rispetto a quelle teoricamente raggiungibili in condizioni ottimai. Oggi, AnandTech ha vivisezionato ognuna delle asserzioni di Brown e ha dimostrato che invece si tratterebbe di pure illazioni:

Apple non limita il throughput dei dati sui suoi dispositivi; primo perché non ha alcun interesse a farlo, e secondo perché il traffico di rete è meglio gestirlo direttamente sul network dell’operatore piuttosto che sui dispositivi. L’uso di bundle carrier modificato e caricato a mano non può nulla per aumentare la velocità dello scambio dei dati come per magia.

Non a caso, il post incriminato è scomparso dalla faccia del Web, vedere per credere. Il che, se possibile, conferma ulteriormente la cantonata che è stata presa. Senza entrare nello specifico -le argomentazioni sono veramente molto tecniche-, non è vero ad esempio che il file di configurazione dell’iPhone 5 di AT&T sia vincolato all’HSDPA di classe 10 (14.4Mbps). Quelle sono le impostazioni di default dell’iPhone 4S; l’iPhone 5 può arrivare tranquillamente alla categoria 14 e senza legacci di sorta.

Lo ripetiamo, non c’è alcuna ragione perché Apple voglia arbitrariamente limitare i suoi dispositivi, e la realtà è che non lo fanno in nessun modo, e su nessuna versione di iPad e iPhone o nei carrier bundle che hanno distribuito per gli operatori di rete. Semmai, Apple è storicamente uno dei pochi produttori ad aver compreso da subito l’importanza di rimuovere tutte le seccanti personalizzazioni degli operatori. I carrier bundle sono letteralmente l’unico posto dell’intero OS dove hanno accesso indiretto (attraverso Apple) a qualche leva e pulsante.

Una smentita che solleva e rasserena gli animi, anche perché temevamo di scoprire comportamenti simili anche nel nostro paese. Per fortuna, si è trattato di un colossale buco nell’acqua. Un errore sesquipedale che però renderà molto più tranquilli gli utenti.

Velocità di navigazione, alcuni gestori mobili limitano iPhone e iPad

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Joseph Brown, uno degli sviluppatori del sito iTweakiOS ha lanciato un’accusa piuttosto pesante e circostanziata. A suo dire, i tre principali gestori statunitensi stanno scientemente limitando le velocità di navigazione dei dispositivi Apple, per la semplice ragione che consumano più banda di tutti gli altri. E a riprova di ciò ha pubblicato diversi screenshot delle impostazioni di rete.

Per esempio, AT&T limita l’iPhone 5 all’HSDPA di categoria 10, vale a dire 14.4Mbps, sebbene il telefono sia tecnicamente in grado di spingersi fino all’HSDPA+ di categoria 14 (21.1Mbp massimi teorici) e addirittura al DC-HSDPA+ di categoria 24 (42.2Mbps). E rilevamenti analoghi sono stati fatti anche per Verizon e Sprint, e non soltanto per l’LTE ma perfino per i network 3G:

  • AT&T limita l’HSPA+ e strozza permanentemente l’LTE (a meno che non si applichi un hack)
  • Verizon strozza permanentemente l’LTE (a meno che non si applichi un hack)
  • Verizon e Sprint strangola il 3G (a meno che non si applichi un hack)
  • Apple ha imposto delle preferenze di banda per T-Mobile e AT&T che stanno causando problemi di segnale (facilmente risolvibili da Apple e dal carrier, e a quanto ci risulta stanno già mettendovi mano)

T-Mobile, l’ultimo gestore USA a commercializzare l’iPhone, è pure l’unico che non sembra applicare simili politiche ai propri servizi. Non si capisce tuttavia se sia partito tutto dai gestori, o se ci sia anche lo zampino (sotto forma di beneplacito o quel che è) di Apple. E intendiamoci, siamo bene coscienti dei limiti delle reti mobili, e della necessità di dover ricorrere talvolta a traffic shaping o a contingentamenti del traffico. È intollerabile però che un carrier venda un dispositivo da 42.2Mbps e un servizio di connettività da 42.2Mbps nominali (laddove disponibile, ovviamente) e che poi ne limiti coartatamente le potenzialità a tempo indefinito e soprattutto senza avvisare il cliente.

In attesa che la vicenda si sviluppi (e ci giochiamo il Mac che ci saranno conseguenze), un brivido ci corre per la schiena; chissà se anche altri gestori al fuori degli USA si baloccona con pratiche simili. La buona notizia è che non serve neppure il jailbreak per superare l’impasse: basta scaricare e installare un carrier update modificato di quelli che si reperiscono online, e ce ne sono anche per il nostro paese. Certe cose è meglio saperle, e Google è vostro amico.

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