Schiller non ha mai detto di no all'iPhone low-cost, anzi sì

Reuters ritratta: Schiller non avrebbe mai dato il suo niet all'iPhone low-cost, ma non lo vuole lo stesso. Ecco perché.
Reuters ritratta: Schiller non avrebbe mai dato il suo niet all'iPhone low-cost, ma non lo vuole lo stesso. Ecco perché.

Dopo la gran quantità di indiscrezioni sul lancio di un iPhone low cost nel 2013, le dichiarazioni di Phil Schiller sono sembrate una doccia fredda ai più. Peccato soltanto che la fonte originale della notizia abbia “sostanzialmente modificato” il testo dell’articolo, e che Ruters sia stata costretta a smentire tutto in fretta e furia.

Il nuovo articolo di Reuters, in sostituzione del precedente, è molto secco per non dire contrariato:

Reuters ha ritirato la storia intitolata “Apple exec dismisses cheaper phone as a market share grab” (“Un dirigente Apple nega l’iPhone economico per guadagnare market share”) e basata su un resoconto dello Shanghai Evening News che ha subìto modifiche sostanziali ai suoi contenuti.
Non pubblicheremo alcun aggiornamento alla vicenda.

E allora, siamo andati a verificare l’articolo originale in cinese, un po’ con l’aiuto del traduttore automatico di Google e un po’ con la supervisione di una nostra amica e lettrice madrelingua, Ping Xiao. A quanto si capisce, il problema è sottile: Schiller non ha mai detto esplicitamente che Apple non produrrà mai un iPhone a basso costo; si è limitato ad affermare genericamente (e chissà quando, a questo punto) che Apple non costruirebbe mai un dispositivo scadente solo per conquistare quote di mercato inferiori. E ciò, in tale contesto, potrebbe essere interpretato come un niet all’iPhone da 200$. Potrebbe, per l’appunto.

Come sottolineano anche altri osservatori, non si capisce a questo punto quali sarebbero le “modifiche sostanziali” apportate all’originale, visto che sembra dire grossomodo le stesse cose di prima, ma tant’è. Forse c’è stato semplicemente un errore di traduzione da qualche parte, o forse un semplice fraintendimento. A questo punto, speriamo in una rettifica ufficiale da qualunque delle parti coinvolte. Stay tuned.

Photo | adattamento da Getty

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