Vendite iPhone aumenteranno: l'ottimismo degli analisti

Gli analisti non hanno dubbi: il diffuso pessimismo che ruota attorno al titolo azionario di Apple si dissiperà presto, e le vendite di iPhone torneranno a posto. Più o meno.
Gli analisti non hanno dubbi: il diffuso pessimismo che ruota attorno al titolo azionario di Apple si dissiperà presto, e le vendite di iPhone torneranno a posto. Più o meno.

La lettera in cui Tim Cook annunciava lo scollamento tra i risultati fiscali previsti e quelli reali ha creato una serie di contraccolpi in Borsa che hanno destabilizzato il titolo azionario di Cupertino. Tuttavia la buona notizia, per utenti e investitori, è che si tratta di una congiuntura negativa in corso di risoluzione.

Secondo l’analista Ming-Chi Kuo, le cose sono destinate a cambiare molto presto:

Il nostro rapporto del 14 dicembre 2018 è stato uno dei primi a tagliare le stime 2019 delle consegne di iPhone a 190 milioni di unità o meno; l’attuale consenso di mercato per le consegne 2019 di iPhone (160-180 milioni di unità) è molto inferiore alle nostre stime, e riteniamo che i valori delle azioni di Apple e dei suoi fornitori siano eccessivamente negativi.
Manteniamo le nostre previsioni orientate sui 188-192 milioni di unità per le consegne 2019 di iPhone. Pensiamo che i rischi collegati ai titoli Apple e alla catena delle forniture iPhone siano limitate al breve periodo, dato che le consegne di iPhone miglioreranno nella seconda metà dell’anno.

Ecco dunque il quadro della situazione. Da una parte, per il primo trimestre dell’anno, Kuo taglia ulteriormente le previsioni dai precedenti 38–42 milioni di unità agli attuali 36–38 milioni “a causa di una domanda di nuovi modelli inferiore alle aspettative in Cina e nei mercati emergenti.” Dall’altra però si aspetta consegne pari a 34–37 milioni di unità nel periodo successivo, laddove in precedenza se ne stimavano 30–35.

In totale, parliamo di un calo su base annuale del 14% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso, in massima parte dovuto al rallentamento dell’economica cinese e alla guerra commerciale in atto con gli Stati Uniti; un bel danno, ma comunque contenuto rispetto al tragico -29% inizialmente prospettato dagli analisti per il 2019.

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