iPhone, Apple risponde alle accuse cinesi

La TV di Stato cinese critica iPhone e le sue funzionalità di geolocalizzazione: ecco la risposta di Apple.
La TV di Stato cinese critica iPhone e le sue funzionalità di geolocalizzazione: ecco la risposta di Apple.

Aggiornamento del 13 luglio 2014 – A cura di Rosario.

Con una nota pubblicata sulla versione cinese del proprio sito, Apple ha risposto alle accuse provenienti dalla Cina, secondo le quali iPhone e le funzionalità di geolocalizzazione di iOS 7 sarebbero addirittura una minaccia alla sicurezza nazionale. Le polemiche, lo ricordiamo, riguardavano nel dettaglio l’abilità del sistema operativo di tenere traccia dei luoghi visitati più di frequente.

Ecco la difesa di Apple:

“Apple è profondamente impegnata a proteggere la privacy di tutti i suoi clienti. La privacy è parte dei nostri prodotti e servizi dalle fasi iniziali di design. Lavoriamo senza sosta per fornire l’hardware e il software più sicuri al mondo. A differenza di altre società, i nostri affari non dipendono dal raccogliere grandi quantità di dati personali dei nostri clienti. Siamo impegnati profondamente a fornire ai nostri clienti una scelta chiara e trasparente di controllo sulle loro informazioni, e crediamo che i nostri prodotti lo facciano in maniera semplice ed elegante.”

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A proposito delle funzionalità “incriminate”:

“Calcolare la posizione di un telefono col solo uso dei dati satellitari GPS può richiedere diversi minuti. iPhone può ridurre questo tempo a pochi secondi, usando hotspot WLAN già memorizzati e celle telefoniche, in combinazione coi dati attualmente ricevuti da iPhone. Per riuscire in questo scopo, Apple mantiene un database sicuro popolato dagli utenti, contenente luoghi conosciuti di hotspot WLAN che Apple raccoglie da milioni di dispositivi. È importante notare che durante questo processo di raccolta, i dispositivi Apple non trasmettono alcun dato associato univocamente al dispositivo o al cliente.”

[…] Quando si usa iPhone per informazioni sul traffico, iOS può raccogliere le posizioni frequenti per fornire informazioni sugli spostamenti nella vista ‘Oggi’ del Centro Norifiche e per mostrare alternative automatiche a per iOS in CarPlay. Le posizioni frequenti sono solo immagazzinate sul dispositivo iOS del cliente, non sono salvate in iTunes o iCloud, e sono criptate. Apple non ottiene questi dati e la funzionalità può essere sempre disattivata dalle impostazioni sulla privacy.

In chiusura, Apple ribadisce nuovamente di non avere mai collaborato con le autorità:

“Apple non ha mai lavorato con alcuna agenzia governativa di nessuna nazione per creare una backdoor in uno dei propri prodotti o servizi. Non abbiamo mai fornito accesso ai nostri server. E non lo faremo mai. È un qualcosa che sentiamo profondamente.”

Via | 9to5mac.com

iPhone: minaccia alla sicurezza nazionale per la TV di Stato cinese

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Post originale dell’11 luglio 2014 – A cura di Rosario.

Per la China Central Television (CCTV), televisione di Stato cinese, iPhone è una minaccia alla sicurezza nazionale. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo il quale lo smartphone di Apple sarebbe visto di cattivo occhio a causa delle sue funzionalità di geolocalizzazione.

Nel dettaglio, ad attirare le critiche della CCTV sarebbe la novità relativa alle posizioni frequenti, introdotta da Apple con iOS 7, grazie alla quale il dispositivo in uso può tenere traccia di data e ora, oltre che dei luoghi visitati. Sempre secondo la TV cinese, chi ha accesso a tali dati potrebbe essere in grado addirittura di svelare segreti di Stato.

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Attaccando Apple, le autorità cinesi dietro a CCTV intendono naturalmente prendere di mira quelle americane: alla nazione asiatica non è infatti mai andato giù quanto rivelato da Edward Snowden sulle attività di sorveglianza della NSA, e il lancio di iPhone in terra cinese di qualche mese fa ha offerto l’assist per far arrivare qualche critica.

La trasmissione di CCTV, andata in onda nelle prime ore di oggi, parla anche di una vera e propria miniera d’oro nelle mani delle società tecnologiche americane, soffermandosi anche sulla necessità da parte di Apple di assumersi le responsabilità legali nel caso in cui le informazioni da essa raccolte dovessero causare danni.

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Attendiamo a questo punto una reazione da parte di Apple, che immaginiamo definirà infondate (ed effettivamente ci sembrano tali) le accuse di minaccia alla sicurezza nazionale a causa della geolocalizzazione di iPhone.

Via | 9to5mac.com

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