Apple Store, il "volto di Apple" secondo Tim Cook

Tim Cook canta le lodi degli Apple Store. "Sono il volto di Apple," ha affermato, ma anche una gallina dalle uova d'oro da 6,4 miliardi di dollari a trimestre.
Tim Cook canta le lodi degli Apple Store. "Sono il volto di Apple," ha affermato, ma anche una gallina dalle uova d'oro da 6,4 miliardi di dollari a trimestre.

Durante la Goldman Sachs Technology and Internet Conference Tim Cook ha parlato a ruota libera del rapporto tra Mac e iPad, dello schermo dell’Phone ma anche della divisione Apple Retail. Gli Apple Store, ha affermato, rappresentano “il volto di Apple” ed ecco perché restano un investimento strategico.

Al di là delle polemiche diplomatiche, non sorprende che Apple stia continuando ad aprire punti vendita ufficiali in Brasile e Turchia e ovviamente in Cina. Le prospettive sono tutte più che rosee, ed è lo stesso Tim Cook a spiegare perché:

Non esiste posto migliore per scoprire, esplorare e conoscere i nostri prodotti come un negozio Apple. I membri dei nostri team sono le persone più incredibili, formidabili e spettacolari sulla terra. È la migliore esperienza retail possibile. È un’esperienza d’acquisto che consente di entrare e capire subito che lo scopo del negozio non è vendere, ma servire.

Parole che cozzano un po’ con l’esperienza di chi scrive. Solitamente, sembra quasi che, rifiutando l’Apple Care al momento dell’acquisto di un computer, si faccia un affronto personale allo Specialista di turno; o che una fata da qualche parte muoia stecchita se tentiamo di aprire il vano inferiore del portatile. L’esperienza è sicuramente interessante per chi ne capisce poco o ha tanto tempo da perdere, ma per chi ha già le idee chiare è un buco nero vorticante: sai quando entro in un Apple Store ma, tra chiacchiere a attese, non sai mai quando ne esci.

Il lirismo autentico, tuttavia, Tim Cook lo tocca solo un attimo più tardi:

E il Genius Bar ti aiuta non solo coi problemi, ma anche a ottenere il massimo dai tuoi prodotti Apple durante il loro ciclo di vita. Lo store agisce come punto d’incontro. È un luogo che ha un ruolo importante nella comunità. E se guardi all’agenda di qualunque Apple Store in un dato giorno, troverai che c’è sempre un programma per i giovani o una gita scolastica in corso. Potresti scoprire un musicista locale che intrattiene il pubblico in uno store durante la notte. È incredibile quel che fanno questi negozi.
Non sono neppure sicuro che “negozio” sia la ancora la parola giusta. Hanno assunto un ruolo talmente più ampio. Oramai sono il volto di Apple per quasi tutti i nostri clienti.

E in effetti c’è della verità in queste parole, anche se 1) il discorso vale più negli USA che da noi e, 2) probabilmente la gente riesce ancora a organizzarsi una serata decente senza preoccuparsi di cosa abbiano messo su i manager dell’Apple Store sotto casa.

D’altro canto, è facile comprendere la commozione di Cook, soprattutto se consideriamo che gli Apple Store hanno garantito a Cupertino introiti per 6,4 miliardi di dollari solo nell’ultimo trimestre e nonostante la dipartita di John Browett. Al momento, infatti, il posto di responsabile del retail è ancora vacante: dopo i pasticci combinati da Browett, a Cupertino vogliono sincerarsi di trovare una personalità all’altezza della situazione e degli altri colleghi.

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