Ancora niente Bootcamp per iMac 27" e Fusion Drive da 3TB

Nonostante sia in circolazione già da qualche tempo, il nuovo iMac 27" presenta un grave problema che impedisce l'esecuzione di Bootamp con Fusion Drive da 3TB.
Nonostante sia in circolazione già da qualche tempo, il nuovo iMac 27" presenta un grave problema che impedisce l'esecuzione di Bootamp con Fusion Drive da 3TB.

Già da tempo i clienti hanno iniziato a ricevere i nuovi iMac mid 2012, eppure Apple non ha ancora provveduto a correggere un grave difetto che impedisce l’uso di BootCamp su determinate configurazioni. In particolare, il riferimento è ai modelli da 27″ con Fusion Drive da 3TB.

Non è certamente una novità per i lettori di Melablog. Della cosa abbiamo parlato tempo addietro, citando tra l’altro un documento ufficiale di Cupertino che, tra le varie limitazioni, riportava anche questa:

Posso aggiungere una partizione Windows?
Puoi aggiungere una partizione aggiuntiva sull’hard disk con Fusion Drive, e la nuova partizione può essere Mac OS X o Windows. Nota: Assistente Boot Camp non è attualmente supportato sulle configurazioni da 3TB.

Una spiegazione certamente netta, ma che in qualche modo non escludeva miglioramenti in futuro. Il fatto è che il futuro è diventato presente, e i primi acquirenti iniziano a spazientirsi. Dopotutto, una lacuna simile è già malamente sopportabile su un Mac qualunque, figuriamoci sulla variante di punta dell’all-in-one Apple (mica bruscolini: stiamo parlando di una macchina da 2.000€ + 400€ di Fusion Drive). Certo, c’è sempre la cara vecchia virtualizzazione, e prodotti come Parelles e VM Ware forniscono prestazioni degnissime anche coi videogiochi più moderni; ma si tratta pur sempre di un compromesso che potrebbe andare stretto per talune esigenze.

Il problema si presenta esclusivamente con la variante di Fusion Drive da 3TB, e non con quella da più economica da 1TB, e deriva con ogni probabilità dalle scelte al ribasso operate da Microsoft. In pratica, in circolazione esiste hardware e software che non è in grado di superare il limite dei 2,2TB nella gestione dei dischi, per via di alcune ragioni tecniche molto complesse; il risultato, però, è perfettamente comprensibile a tutti:

Questa situazione si poteva evitare toutcourt se l’intera industria dei computer si fosse messa al sicuro sui problemi derivanti dai limiti dei 137GB (28-bit) durante il cambio del millennio. In verità, la maggior parte dei produttori si è adeguata, con la notevole eccezione di Microsoft. La società ha deciso di non implementare il supporto per qualunque cosa superi i 2,2TB in qualunque dei suoi OS consumer a 32 bit compreso Windows 7. Microsoft ne ha perfino omesso il supporto su XP a 64 bit.

In attesa che si faccia luce sulla cosa, quindi, occhio a quel che comprate sull’Apple Store, soprattutto nel caso aveste bisogno di BootCamp. Qualcuno ha già inoltrato formale richiesta di spiegazioni, ma per il momento da Cupertino tutto tace.

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