Dopo le recensioni di iPad ad opera di Walt Mossberg del Wall Street Journal, di David Pogue del New York Times e di Eddy Baig di USA Today, anche il nostro Paolo Attivissimo ha avuto modo di provare per un po’ l’ultimo nato a Cupertino.
Molto spesso quando si leggono le recensioni dei giornalisti americani sorge il dubbio che siano un tantino troppo buoniste, che non si sforzino di essere oggettive e che si lasciano un po’ prendere dall’hype mediatico: con Paolo questo rischio non si corre.
L’impressione è quella di un dispositivo molto costoso, utile per la fruizione di contenuti multimediale, ma molto meno per la produttività. Questo handicap non sarebbe imputabile all’iPad in particolare ma al formato di tutti i dispositivi tablet.
Malgrado pesi soltanto 730 grammi, ergonomicamente non è poi così leggero. Tenerlo con due mani agevola il carico ma a lungo andare stanca. Poggiarlo su di un tavolo causa stanchezza visiva ed il display lucido non aiuta. Anche il copia-incolla, che per iPhone poteva andar bene, su iPad comincia a mostrare i propri limiti.
Sul fronte delle performance si rivela un dispositivo incredibilmente reattivo e veloce. Il display è molto luminoso anche in ambienti aperti, sebbene catturi un numero troppo elevato di riflessi.
[Via Il Disinformatico]