Apple assembla Mac negli USA?

Alcuni iMac 2012 sono stati "Assemblati negli USA." Ed è subito caccia agli impianti produttivi segreti.
Alcuni iMac 2012 sono stati "Assemblati negli USA." Ed è subito caccia agli impianti produttivi segreti.

In seguito alla dissezione del nuovo iMac da 21,5″ operato da iFixit, è emerso un altro interessante particolare: una porzione delle unità consegnate in queste ore agli utenti recherebbe sul retro la scritta “Assembled in USA.” Alcuni di quei computer, insomma, sono stati assemblati da qualche parte in America; dove e in che quantità, tuttavia, non è dato sapere.

Non saranno diffusissimi ma neppure una totale rarità. Diversi utenti hanno segnalato la cosa sui forum Apple, sia per quanto concerne i modelli da 21,5″ che per i 27″; una stranezza che ha portato molti a ritenere che si trattasse di computer “ricondizionati negli USA,” anche se in realtà non è questo il caso. Gli iMac a stelle e strisce sono in tutto e per tutto identici a quelli prodotti in Cina, e assolutamente nuovi.

Qualcuno è andato a indagare tra i riferimenti di legge per capire se vi fossero delle scappatoie legali che consentissero a Cupertino di pubblicizzare come “Assembled in USA” un gingillo per lo più cinese. Ma a riguardo lo US Federal Trade Commission è molto chiaro: per fregiarsi del titolo non basta stringere qualche vite nella Terra dei liberi; occorre quanto meno che una “sostanziale trasformazione” sia avvenuta in territorio USA.

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Ciò implica due possibilità. O è una bugia (cosa altamente improbabile), oppure quegli iMac sono stati davvero assemblati dove dichiara Cupertino. Cosa che sorprende ma non del tutto; fino al 2004, infatti, alcuni computer venivano fisicamente prodotti nell’impianto Apple di Elk Grove, fino a quando Cook ha non trasferito tutto in Cina. Negli ultimi anni le assunzioni all’interno della struttura, tuttavia, hanno subìto un incremento del 50%, e movimenti simili si sono visti anche nel nuovo Campus di Austin, anche se quest’ultimo sito in particolare non appare adatto alla creazione di computer.

Che si tratti di un incipiente processo di outsourcing federale? D’altro canto Foxconn possiede diverse sedi negli USA, ma il fatto è che nessuna di esse ha le caratteristiche necessarie per poter mettere su un iPod o un Mac. E comunque, il gruppo ha esplicitamente chiarito che non ha alcuna intenzione di colonizzare l’America del Nord, quindi niente da fare.

A questo punto l’ipotesi più verisimile è che Apple abbia generato uno stock limitato di iMac per mettere a punto meccanismi e macchinari, prima di dare il via alla produzione di massa; solo che non si capisce poi come faccia a rifilare dei campioni di prodotto ai canali di vendita tradizionali. Insomma, è un bel mistero cui solo Apple può fornire una soluzione; e una risposta a riguardo è tutt’altro che scontata.

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