Come vendere i propri brani su iTunes Store

Leggendo la bella storia di Kate Walsh alcuni di voi si sono chiesti, nei commenti, come fosse possibile vendere i propri brani su iTunes Music Store. Che voi siate artisti completamente autonomi, o legati ad una etichetta indipendente, con una buona dose di pazienza avrete la possibilità di proporre il lavoro non solo agli iTunes Store di tutto il mondo, ma anche ad altri negozi digitali come Real Music e Napster.

Le strade da seguire sono, a grandi linee, due. Potete scegliere di gestire tutto in maniera autonoma, occupandovi da soli della proposta da fare ad Apple, oppure usufruire di un servizio di distribuzione automatizzato, come Cd Baby o TuneCore. La prima strada, ovviamente, è particolarmente complessa…

Per proporre un lavoro a Cupertino, infatti, tenete presente che sono necessari passaggi di scartoffie particolarmente ardui, che contemplano:

  • La codifica dei vostri brani in iTunes Producer, un software gratuito ma disponibile solo su Mac Os X.
  • La creazione di una compagnia o di un etichetta che vi consenta di produrre autonomamente un album.
  • L’ottenimento di un codice a barre, che lo identifichi unitariamente nel mondo.
  • La possibilità di promuovere nei modi più disparati l’album sullo store.
  • Ovviamente si tratta di un processo complesso, sul quale non è il caso di dilungarsi. Se però siete degli indipendenti “duri e puri” posso consigliarvi un testo, in inglese, dedicato al tema: “The Guide To Selling Your Music In The iTunes Music Store”, di Simon Higgs.

    Passiamo ora, invece, alla possibilità più reale, quella che consiste nell’affidarsi a distributori come Cd Baby e TuneCore. In cambio di cifre spesso relativamente ridotte, queste società si occuperanno di vendere i vostri lavori agli store online, e chi le ha provate dice che tutto il lavoro si può imbastire in un mese circa. Cd Baby esiste da molti anni, perché nella sua vita si è occupata anche della distribuzione fisica, non solo digitale, del lavoro degli artisti. TuneCore, invece, è nata esclusivamente per il digitale, con lo scopo principale di garantire il possesso dei diritti d’autore dei nostri lavori: sta ottenendo un successo crescente.

    In buona sostanza ciò che distingue Cd Baby da TuneCore è il sistema di ricavi e pagamenti. Cd Baby guadagnerà in base a quanto vendete, con una commissione del 9%. Alla commissione dovete aggiungere una spesa di iscrizione di 35$ e 20$ per la realizzazione del codice a barre. TuneCore, invece, vi devolverà l’intero ricavato delle vendite, limitandosi a chiedere 27$ di fisso per ogni cd distribuito (un singolo vale come cd), fornendo gratuitamente il codice a barre e facendo pagare una rata annuale di 7,98$. Le spese possono poi variare a seconda del numero di store digitali sui quali volete pubblicare, ma il primo store è gratuito. Entrambe le società richiedono che il nostro lavoro sia affidato ad un solo distributore e che non venga richiesta la messa offline prima di due mesi.


    Dobbiamo segnalare anche che CdBaby è nato principalmente come sistema di vendita di cd fisici, se quindi siete interessati alla sola vendita digitale, dovrete sfruttare un piccolo escamotage. Le sue pagine, tuttavia, sono state interamente localizzate in italiano, cosa che potrebbe anche spingervi a preferirlo.

    CdBaby, inoltre, ci dà la possibilità di pubblicare un brano promozionale, che può essere usato dagli store per promuoverci. Alcuni negozi iTunes (non quello italiano) possono infatti decidere di promuovere un artista indipendente regalando un suo brano come “Single of the week”, la stessa cosa accaduta a Kate Walsh.

    Chi ha provato questi servizi, scopro navigando sul web, non sembra deluso e in particolare CdBaby è molto puntuale nei pagamenti. Se quindi avete molta fiducia nel vostro lavoro, dovete credere in voi stessi, e affrontare piccoli investimenti. Infine alcune note, per chi vuole fare sul serio:

  • CdBaby e TuneCore sono solo alcuni esempi, potete valutare altri servizi simili come Iris e CdFuse.
  • In ogni caso, prima di vendere digitalmente un brano, dovete verificare il rispetto dei diritti d’autore. Anche l’uso di loop coperti da copyright non è possibile, così come l’inserimento di immagini commerciali nella cover art dell’album.
  • Se avete registrato delle cover dovete chiedere i diritti di distribuzione. In Italia l’ente predisposto è la Siae.
  • In ogni caso, per quanto riguarda iTunes Store, l’approvazione dei lavori passa per controllori “umani”, che possono attuare una verifica di qualità e rifiutare dei lavori. Al momento, tuttavia, l’interesse per gli artisti indipendenti è crescente.
  • I vari store di iTunes pagano in modo differente gli artisti indipendenti rispetto a quelli legati ad una grande etichetta. In generale un artista indipendente viene pagato 70 centesimi di $ per ogni brano scaricato.
  • Una volta pubblicato il proprio lavoro su iTunes è opportuno promuoverlo con tutti i mezzi che il web vi dona, come MySpace. Per questo Apple fornisce dei codici html per l’embed di banner personalizzati con l’artwork del vostro lavoro, e link diretto allo store.
  • Qualcuno di voi ha già distribuito, o intende distribuire, il suo lavoro su iTunes Store? Melablog è tutta orecchi, vogliamo conoscere la vostra esperienza nei minimi dettagli. Potete contattarci anche alla mail suggerimenti@melablog.it.

    [Approfondimento: l’esperienza di un musicista greco su iTunes Store]

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