I due prodotti su cui Apple non guadagna (anzi, ci rimette)

Apple ha fama di saper spremere denaro pure dalle pietre. Ma ci sono attualmente due prodotti a catalogo su cui non guadagna; anzi, in un caso ci rimette addirittura.
Apple ha fama di saper spremere denaro pure dalle pietre. Ma ci sono attualmente due prodotti a catalogo su cui non guadagna; anzi, in un caso ci rimette addirittura.

Si potrebbe spendere pomeriggi interi a discutere delle politiche di prezzo praticate da Apple per i suoi gingilli high-tech e computer, ma su un paio di elementi possiamo tutti convenire: prima di tutto, la mela non tenta neppure di coprire gli entry level della concorrenza, tant’è che l’iPhone meno caro del listino ufficiale parte da 549€, laddove nel mondo Android si trova letteralmente qualunque fascia di prezzo; e che dire dei portatili? Il più economico parte da 1.379€ mentre si può trovare omologhi Windows (omologhi per modo di dire) a meno di 500€. Inoltre, in generale, Apple è una società che non ama rinunciare alla propria porzione di guadagno (che su App Store ammonta al 30% del prezzo praticato al pubblico).

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Ma ci sono due casi molto specifici in cui Apple in realtà vende a prezzo di costo, o addirittura ci rimette. Parliamo di Apple TV e HomePod, cioè un set-top box da 199€ e di uno smart speaker da 349€. John Gruber rivela infatti:

“Una cosa che ho sentito da un canarino molto affidabile è che Apple effettivamente vende Apple TV a prezzo di costo. Il che vuol dire che vale quanto la pagate. E se ci pensate è incredibile: ha un processore A10 che è velocissimo, e una grafica eccezionalmente potente.
E ho sentito dire la stessa cosa anche riguardo HomePod. Perché HomePod è così tanto più caro rispetto agli altri speaker a cui si parla? Ho ragione di credere che HomePod sia venduto in perdita, ma non posso provarlo. D’altro canto, non penso neppure sia una gran perdita.”

Stando alle stime fatte dagli analisti, dentro ogni HomePod ci sono circa 216$ di componentistica, a cui tuttavia occorre aggiungere l’immenso lavoro di ricerca e sviluppo, il marketing, lo sviluppo e l’aggiornamento del software e così via.

Si tratta di dispositivi “hobby” per Cupertino, e che costano mediamente più delle controparti di Google e Amazon, offrendo al contempo un livello qualitativo molto superiore. La domanda che si fanno gli utenti tuttavia è un’altra: serve davvero tanta qualità per uno speaker che alla fine deve comandare lampadine e telecamere? Ai lettori l’ultima parola.

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