iOS 11, la voce e le feature di Siri si ispirano al film "Lei"

Avete presente il film "Lei" del 2013? Quello in cui Theodore si innamora del suo assistente vocale? E a quello che hanno pensato a Cupertino, quando hanno deciso di praticare alcune modifiche a Siri.
Avete presente il film "Lei" del 2013? Quello in cui Theodore si innamora del suo assistente vocale? E a quello che hanno pensato a Cupertino, quando hanno deciso di praticare alcune modifiche a Siri.

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Avete presente il film “Lei” del 2013, in cui Theodore si innamora del suo assistente vocale? E a quello che hanno pensato a Cupertino, quando hanno deciso di praticare alcune modifiche a Siri.

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A dire della mela, con iOS 11 Siri riceverà un grosso grasso aggiornamento, e una delle caratteristiche più interessanti sarà la voce più fluida e naturale. Ma forse, l’aspetto più curioso è il retroscena che sta dietro questa decisione.

Stando a quanto riferisce Alex Acero, responsabile del team Siri, l’intuizione gli è venuta dopo la visione del film “Lei”, una commedia di pochi anni fa che immagina un futuro in cui gli esseri umani parlano e stringono amicizia con gli assistenti virtuali, fino al punto di innamorarsene.

Acero afferma che la voce dell’assistente virtuale, Samantha (doppiata in originale da Scarlett Johansson), l’ha stregato sin dall’inizio, e l’ha portato a guardare il lungometraggio due volte, una come spettatore comune e l’altra come ingegnere; in quel momento è arrivata l’ispirazione.

“È così naturale, e per niente robotica!. Ha le giuste pause, le giuste intonazioni, e la giusta morbidezza. E appena un filo di suono metallico.” E così, Apple ha chiamato centinaia di attori nei laboratori di Cupertino, e li ha invitati a leggere libri, articoli, risorse Web; poi, con degli algoritmi di apprendimento, ha riversato il tutto su Siri. Risultato: ora, per esempio, l’assistente virtuale prolunga le sillabe prima di una pausa, e possiede una cadenza ritmica dinamica. Piccoli aggiustamenti, ma che rendono la voce incredibilmente più realistica.

Il che è meraviglioso, però sarebbe bello sentire che tanti sforzi -oltreché per questioni estetiche- fossero infusi anche nelle nuove feature, e soprattutto nella comprensione dei comandi. Perché prima ancora che sillabe prolungate e prosodia da Oscar, un utente ha bisogno soprattutto di informazioni e di rapidità d’esecuzione. Quello, se chiedete a noi, è il vero problema di Siri, non la cadenza ritmica.

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