iPhone permette chiamate ed SMS durante la guida: Apple denunciata

L'iPhone consente di effettuare chiamate ed SMS mentre l'utente è alla guida, quando invece dovrebbe inibire queste funzionalità per preservarne l'incolumità. Per questo, è partita una denuncia negli USA.
L'iPhone consente di effettuare chiamate ed SMS mentre l'utente è alla guida, quando invece dovrebbe inibire queste funzionalità per preservarne l'incolumità. Per questo, è partita una denuncia negli USA.

L’iPhone consente di effettuare chiamate ed SMS mentre l’utente è alla guida, quando invece dovrebbe inibire queste funzionalità per preservarne l’incolumità. Per questo, è partita una denuncia negli USA.

[related layout=”big” permalink=”https://www.melablog.it/post/185117/siri-distrae-piu-di-google-now-durante-la-guida-in-auto”]In generale, tutti i sistemi di controllo vocale e intelligenza artificiale costituiscono una pericolosa distrazione durante la guida. Ma secondo un recente studio della AAA Foundation for Traffic Safety, Google Now batte per sicurezza sia Apple Siri che Microsoft Cortana.[/related]

Un cittadino californiano, Julio Ceja, ha accusato Apple di pensare più al profitto che alla sicurezza dei suoi utenti; a suo dire, infatti, iPhone dovrebbe bloccare chiamate ed SMS non appena si entra in auto e lo si collega allo stereo, così da ridurre le distrazioni quando si è al volante.

Dato il “gigantesco marketshare” della mela, l’uomo sostiene che Apple fornisca il “più grande contributo” alla messaggistica durante la guida; e trova “francamente scioccante” che società di questo calibro non “facciano nulla per proteggere il grande pubblico dai pericoli associati all’uso dei loro telefoni.” E ancora: “Se SMS e guida sono un vascello di problemi, Apple è il capitàno della nave.”

Stando al testo della querela, Apple avrebbe riconosciuto ma taciuto il problema in un brevetto depositato nel 2008; nella documentazione, si legge che “la messaggistica al volante è diventata una fonte di preoccupazione per genitori, polizia e il pubblico” e che “è diventata talmente diffusa che difficilmente le forze dell’ordine avranno un impatto significativo nel fermare la pratica.” Ecco perché il brevetto in questione tenta di risolvere la cosa utilizzando i sensori per conoscere velocità di spostamento, posizione e uso del telefono in modo da disabilitare alcune feature quando rappresentano un pericolo.

Questa tecnologia non è mai stata implementata, ed ecco perché Ceja chiede di aprire una Class Action: nella speranza che diventi standard su ogni telefono in circolazione. La difesa di Apple è semplice:

“Scoraggiamo chiunque dal permettere all’iPhone di distrarlo dalla guida, scrivendo, leggendo o interagendo col display mentre è al volante. Per quanti non volessero spegnere i telefoni o passare alla Modalità Aereo, consigliamo la modalità Silenziosa oppure il Non Disturbare, facilissimi da usare.”

E in effetti, con una pletora di funzionalità del genere (che è possibile attivare con un tocco), un automatismo del genere non solo risulta superfluo ma rischia anche di complicare la vita, attivandosi quando non è necessario; quand’è che il caro, vecchio buon senso è passato di moda?

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