Svelati gli stabilimenti iPod: su Apple l'ombra dello sfruttamento?


“Gli iPod di Apple sono prodotti principalmente da lavoratrici donne che guadagnano circa 40€ al mese”. Questa è solo una riga del reportage choc del Mail on Sunday sulle Città degli iPod, un articolo che farà discutere molto. Attualmente questo reportage, corredato anche di fotografie (come quelle qui sopra), non è disponibile online, ma il contenuto è stato diffuso da vari siti web.

Lo stabilimento principale di produzione iPod si trova in Cina, a Longuha, dove è giusto ricordare che il valore del denaro è diverso che da qui. Certo, al momento io non ho alcuna competenza per dire quanto si possa fare con 40€ in quelle zone. In ogni caso sembra che questi impianti ospitino un numero di lavoratori superiore alla popolazione di Newcastle, cioè circa 200mila individui. Quanto lavorano e dove dormono queste persone?

In genere dormono in dormitori che ospitano 100 persone ciascuno, e molto spesso non sono ammesse visite dal “mondo” esterno. Possono tenere con loro solo pochi oggetti personali. Gli operai lavorano per 15 ore al giorno. “Dobbiamo lavorare troppo e sono sempre stanco. Si sta come in una caserma”, racconta uno degli operai, Zang Lan, “Ci fanno stare in piedi per ore, e se ci muoviamo siamo puniti, ed obbligati a stare in piedi di più. Dobbiamo fare gli straordinari se ce lo chiedono e possiamo tornare ai dormitori solo quando il capo ci da il permesso. Se chiedono straordinari dobbiamo farli. Dopo aver lavorato 15 ore, fino alle 11e30 di sera, siamo sempre stanchi””.

Sui cancelli di questo stabilimento ci sono cartelli che invitano tutti i ragazzi sopra i 16 anni a chiedere lavoro lì.

Gli iPod Shuffle, invece, sono prodotti a Suzhou, a Shangai. Qui lo stipendio mensile è più alto (80€ circa), ma gli operai devono pagare per i letti e per i pasti, spendendo all’incirca metà del loro salario. Anche in questo caso le lavoratrici sono tutte donne perchè, secondo un agente della sicurezza, “Sono più oneste dei lavoratori uomini”.

Non scopriamo certo l’acqua calda, ormai la maggior parte delle multinazionali dispongono della forza lavoro in Cina anche per i bassi costi minimi imposti dalla legge. In realtà le condizioni e i salari che leggiamo, sono un triste standard.

Anche in questo caso lo stabilimento non è gestito direttamente da Apple, si tratta di un appalto affidato alla taiwanese Foxconn. Certo che, la popolarità di iPod, potrebbe trasformarsi in un boomerang non indifferente, visto che Nike ha ancora brutti ricordi…

[Fonti: AppleInsider, MacWorld, Ars Technica]

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