Siri, rivoluzione in vista nel laboratorio segreto in UK

Siri sta per fare un grosso salto in avanti. E il merito è del laboratorio segreto che Apple ha allestito in UK con alcune delle menti più brillanti del paese.
Siri sta per fare un grosso salto in avanti. E il merito è del laboratorio segreto che Apple ha allestito in UK con alcune delle menti più brillanti del paese.

Siri sta per fare un grosso salto in avanti. E il merito è del laboratorio segreto che Apple ha allestito in UK con alcune delle menti più brillanti del paese.

[related layout=”big” permalink=”https://www.melablog.it/post/194646/siri-vs-google-assistant-la-sfida-tra-assistenti-virtuali-in-un-video”]I Google Pixel sono i primi telefono di Mountain View ad integrare Google Assistant, l’ultima versione del loro assistente virtuale. Qualcuno li ha messi a confronto con iPhone 7 Plus, per vedere chi vince: ecco il video.[/related]

[related layout=”right” permalink=”https://www.melablog.it/post/194466/siri-miglioramenti-allintelligenza-artificiale-ma-ancora-troppo-inaffidabile”]Anche se probabilmente non ve ne siete accorti, di recente Apple ha ritoccato l’efficienza e l’intelligenza di Siri; peccato che questo non basti a renderla più affidabile.[/related]

A Cambridge, a pochi passi dalla stazione centrale, c’è un ufficio segreto senza insegne o riferimenti ad Apple in cui lavora una trentina di persone provenienti da VocalIQ, uno spinoff dell’Università di Cambridge acquisita da Apple l’anno scorso per 100 milioni di dollari.

In futuro anche questa appendice verrà ricongiunta alla casa madre a Londra, ma non è questo l’aspetto che ci interessa. La ricerca e lo sviluppo che avvengono lì, infatti, hanno come scopo il miglioramento di Siri con tecnologie che rendono possibile un approccio molto più naturale e un’interazione molto più umana con il modesto assistente virtuale di Cupertino. Chi l’ha provato sostiene che le feature di VocalIQ sono parecchio più avanzate di Google Now, Microsoft Cortana e Amazon Alexa.

Altri particolari, chiaramente, non sono noti, né esistono tempistiche certe; c’è da scommettere che non lo sappiano neppure Tim Cook e i suoi. Forse però se ne riparlerà con iOS 11.

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