Apple Watch, l'iPhone serve anche per le app di terze parti

Anche le app di terze parti per Apple Watch avranno bisogno di una connessione costante con iPhone in un primo momento. Ma dal 2015 le cose cambieranno drasticamente.
Anche le app di terze parti per Apple Watch avranno bisogno di una connessione costante con iPhone in un primo momento. Ma dal 2015 le cose cambieranno drasticamente.


In queste ore, Apple ha inviato agli sviluppatori WatchKit, il set di strumenti software che consente di creare app per Apple Watch. È così che abbiamo scoperto interessanti dettagli sull’orologio di Cupertino in arrivo l’anno prossimo, come ad esempio la risoluzione del display. Ed è evidente che, almeno in un primo momento, anche le app di terze parti avranno bisogno di un iPhone sempre connesso. Ma dal 2015 si cambia musica.

“Apple Watch,” ha spiegato gongolante Philip Schiller, “è il nostro dispositivo più personale di sempre e WatchKit offre alla nostra fantastica comunità di sviluppatori iOS tutti gli strumenti di cui necessitano per creare nuove coinvolgenti esperienze, sempre a portata di polso. Col SDK per iOS 8.2 in versione beta, gli sviluppatori possono iniziare da subito a creare nuove, rivoluzionarie app WatchKit con Glances e notifiche interattive, progettate per sfruttare l’innovativa interfaccia di Apple Watch e collaborare in perfetta sintonia con le nuove tecnologie integrate, come la funzione Force Touch, la Corona Digitale e il Taptic Engine.”

Il sistema prevede infatti 3 tipi di interazione prestabiliti, ovvero le app WatchKit, Glances e le Notifiche. In tutti e tre i casi, tuttavia, la computazione dei dati non avviene sull’orologio ma sull’iPhone, e questo spiega perché ci siano tante differenze tra un’app iOS e una per Apple Watch. È previsto perfino un insieme comune obbligatorio di layout e componenti dell’interfaccia grafica da utilizzare per il software; Apple non prevede infatti che si possano creare interfacce ad hoc.

In pratica, tutto quel che fa Apple Watch è effettuare il rendering delle app; tutto il resto è gestito in silenzio dall’iPhone. Neppure le animazioni sono generate dall’orologio: vengono elaborate dal telefono, convertite in sequenze di immagini, e inviate Over The Air. Dal 2015, tuttavia, le cose cambieranno con l’arrivo di app “pienamente native” ma per il momento non aspettative grossi wow-effect.

E se le app e Glances di per sé non potranno giocare molto sulla personalizzazione, il sistema di Notifiche risulterà perfino più ingessato. Il che si traduce in minore varietà visiva e funzionale, ma in maggiore velocità di sviluppo del software. Detta in altre parole, le prime app per Apple Watch non faranno chissà che: si limiteranno a fornire i comandi fondamentali e le notifiche per le app dell’iPhone. E questo ci riporta alla domanda che ci ponevamo mesi fa: stando così le cose, vale davvero la pena di acquistare la prima generazione di Apple Watch?

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Apple Watch – SDK

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