Apple Pay: ecco perché sarà un successo

Nonostante le resistenze iniziali, aumentano gli esercenti e i servizi che supportano Apple Pay. E i primi numeri lasciano presagire un nuovo successo per la mela.
Nonostante le resistenze iniziali, aumentano gli esercenti e i servizi che supportano Apple Pay. E i primi numeri lasciano presagire un nuovo successo per la mela.


Apple Pay esiste da troppo poco tempo per poter tirare le somme sul servizio, e stabilire in modo univoco se sia il nuovo grande successo di Cupertino o uno dei loro buchi nell’acqua, come Ping! o iPod HiFi. Ma una cosa possiamo dirla: il numero delle attività commerciali compatibili con iPhone cresce a dismisura, la strada per Apple è tutta in discesa.

Il futuro immediato

Mettiamo insieme un po’ di dati, partendo dal futuro che ci aspetta, e che appare ineluttabile, al netto di qualche improbabile colpo di scena. Innanzitutto, lo standard di riferimento dei pagamenti mobili –checché ne dicano alcuni– è l’NFC, e questo è un dato di fatto. Ciò significa che entro qualche mese tutti i negozi che accettano pagamenti con carta di credito supporteranno anche Apple Pay o Google Wallet; è una richiesta degli istituti di credito: chi non si adegua, dovrà frasi carico dei costi derivanti dalle eventuali frodi. Ecco perché è praticamente scontato che il sistema si diffonderà a macchia d’olio.

Aumentano gli aderenti all’iniziativa

Il numero dei partner che supportano ufficialmente Apple Pay cresce a vista d’occhio; erano poco più di duecento solo un mese fa, con nomi del calibro di Macy’s, Disney, Foot Locker, Petco, Walgreens e Toys R Us, e molti continuano ad aggiungersi al novero. Dopo Staples, una nota catena di materiale per l’ufficio, sono saliti sul treno anche Winn-Dixie e BI-LO, due catene di alimentari con oltre 1300 punti vendita sparsi per gli USA. Ma ci sono anche quelli non ufficiali, cioè la maggior parte dei negozi dotati di POS contactless.

Proprio oggi, inoltre, Apple ha annunciato che accetterà UnionPay come opzione di pagamento per il mercato cinese. Praticamente un jackpot, visto che UnionPay è il network più diffuso nel Paese di Mezzo, con oltre 4,5 miliardi di carte di credito emesse e attive.

Apple batte Google, ed è già regina dei pagamenti contactless

Ma ci sono altri indicatori dell’incipiente successo di Cupertino, e li rivela un articolo del New York Times. Secondo il quotidiano, Apple Pay costituisce già il 50% di tutte le transazioni mobili nei 14.000 fast food McDonald’s degli USA. Negli 8.000 punti vendita di Walgreens, invece, ha causato un picco di pagamenti mobili: sono raddoppiati rispetto a prima.

Whole Foods ha già processato oltre 150.000 transazioni Apple Pay in pochissime settimane, dal 20 ottobre al 6 novembre, il che significa che l’1% di tutte le transazioni della catena passano attraverso tecnologie Apple.

Altri rivenditori, tuttavia, raccontano realtà un po’ meno incisive; è il caso di Toys R Us, secondo cui l’impennata c’è stata ma non a questi livelli. “I clienti,” hanno spiegato, “stanno ancora imparando questa nuova tecnologia.”

Il merito, secondo un’analista della Forrester Research, è tutto della “forza del brand Apple.” E in effetti pensateci: mentre il mondo Android lancia decine di diverse feature assieme, senza concentrarsi veramente su nessuna di esse, Apple rincorre un approccio totalmente diverso. Ogni volta che presentano un prodotto, si concentrano su poche novità fondamentali che lo identificano agli occhi degli utenti, e fanno sì che quelle poche feature funzionino come su nessun altra piattaforma. La loro marcia è lenta ma inesorabile, e questo spiega per quale ragione gli utenti della mela siano più predisposti ad adottare le novità a mano mano che vengono immesse sul mercato: un utente che compra iPhone 6 oggi non lo fa perché ha bisogno di un telefono: lo fa perché desidera Apple Pay, perché vuole un display più grande, perché gli serve Handoff e così via.

Gli utenti Apple sono abituati ad adottare le nuove tecnologie, che vengono centellinate e diluite nel corso degli anni, per dare il tempo di apprenderle e farle proprie. È il fenomeno con cui è iniziata l’era del Multi Touch; prima è arrivato l’iPhone, poi il Magic Mouse e il trackpad Multi Touch sui portatili, e poi è giunto il tempo del Magic Trackpad su iMac e dei gesti più complessi, a tre e quattro dita. Il pulsante fisico sta per abbandonare il catalogo Apple, e chissà che non sparisca definitivamente anche dagli iPhone e dagli iPad. Per ora, dis ciuro hanno abbandonato il quadratino bianco che lo identificava sulla scocca: tanto non serve più, sappiamo tutti dove posizionare il dito, no? E questo fenomeno si ripete ciclicamente.

Ecco perché -già ora- gli utenti Apple utilizzano di più i pagamenti mobili rispetto a quelli Android, e nonostante il fatto che Google Wallet esistesse da molto prima. Nel decretare il suo successo, la mela farà da volano all’interno settore, e di questo godranno anche gli avversari. Poi è ovvio che il numero delle transazioni su Android è destinato a superare quello di iOS: ma scommettiamo Apple batterà tutti per spesa media per cliente? Si accettano scommesse.

Aggiungere e rimuovere una carta di credito da Apple Pay. Guida passo-passo.

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