Apple, pressioni sulle Major per abbassare i prezzi dello streaming musicale

Apple sta facendo pressioni sulle etichette della musica per abbassare i prezzi dello streaming sotto la soglia psicologica dei 10$ al mese e lanciare nuove funzionalità.
Apple sta facendo pressioni sulle etichette della musica per abbassare i prezzi dello streaming sotto la soglia psicologica dei 10$ al mese e lanciare nuove funzionalità.


Già da qualche settimana, Apple ha aperto il tavolo delle trattative con le Major: ha in mente di ampliare il suo servizio di streaming musicale, ma per farlo ha bisogno di poter abbassare i prezzi per l’utente finale. Ed è lì che si gioca lo scontro.

Apple potrebbe chiudere a breve Beats Music, a distanza di pochi mesi dall’acquisizione, ma forse bolle altro in pentola.

Sembrava quasi che a Cupertino fossero sul punto di chiudere il servizio di streaming di Beats Music, ma la verità probabilmente è che la mela intende rigirare il tutto come un pedalino e rinnovarlo con tante feature inedite. La speranza, infatti, è di lanciare tante novità a un costo nettamente inferiore rispetto agli attuali 10$ al mese. A riguardo, Re/code scrive:

Le fonti dicono che Apple è in trattative con le grosse etichette della musica riguardo un nuovo insieme di diritti e feature che vorrebbe includere in una versione aggiornata del servizio di Beats Music, acquistato all’inizio dell’anno. Tra le cose che Apple vorrebbe, c’è una nuova struttura di prezzi che consentirebbe di vendere il servizio a un livello di prezzo inferiore rispetto ai 10$ di adesso.

Il nuovo servizio dovrebbe debuttare nel 2015, ma in effetti le negoziazioni sono ancora ad uno stadio preliminare, il che significa che può ancora accadere tutto e il contrario di tutto; e fidatevi, sappiamo quel che diciamo. È almeno da due anni che Cupertino tenta spasmodicamente di convincere i partner a dimezzare le royalties pagate da Pandora per la musica in streaming, ma senza troppo successo.

Da allora effettivamente è arrivato iTunes Radio, ma siamo ancora ben lontani dal raggiungimento delle piene potenzialità del mercato, e soprattutto manca ancora la componente on-demand, fondamentale per competere con Spotify e compagnia. Il botto, in ultima istanza, lo sentiremo solo quando le tariffe quanto meno si dimezzeranno: una recente ricerca di Midia Research sostiene infatti che solo il 25% degli utenti spende in media 10$ in musica ogni 3 mesi.

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