Violazioni sul lavoro, Apple nei guai a causa di Biel Crystal

Un fornitore di Apple con sede ad Hong Kong è finito nell'occhio del ciclone per via di alcune violazioni perpetrate ai danni dei lavoratori. E la polemica si infiamma di nuovo.
Un fornitore di Apple con sede ad Hong Kong è finito nell'occhio del ciclone per via di alcune violazioni perpetrate ai danni dei lavoratori. E la polemica si infiamma di nuovo.

L’associazioni non-profit Students & Scholars Against Corporate Misbehaviour (SACOM) di Hong Kong ha puntato il dito contro Biel Crystal, uno dei fornitori chiave di Apple, per le presunte violazioni dei diritti dei lavoratori nelle proprie fabbriche.

Si parla di turni sfiancanti e forzosi da 11 ore continuative, con un impegno di sette giorni a settimana e un solo giorno libero al mese. E non mancano le rivendicazioni riguardo i salari e gli indennizzi per gli incidenti sul lavoro, ritenuti assolutamente inadeguati; senza contare che molti sarebbero stati costretti a firmare contratti in bianco. Il tutto sovrastato da una preoccupante ciliegina sulla torta: 5 suicidi dal 2011 ad oggi.

La risposta di Apple non si è fatta attendere, ed è stata subito ripresa da Reuters:

“Premiamo molto affinché i nostri fornitori forniscano condizioni di lavoro sicure, trattino i lavoratori con dignità e rispetto, e usino processi produttivi eco-compatibili ovunque si creano prodotti Apple,” ha dichiarato Apple in un commento di risposta al rapporto SACOM.

Attualmente, Biel Crystal impiega qualcosa come 60.000 operai divisi in due impianti nelle province cinesi del Guangdong e di Shenzhen. Le accuse piovono a breve distanza dalle tante violazioni registrate in Cina ma anche in Malesia, contro adulti e ragazzi, e che hanno reso necessario l’intervento di ispezioni ad hoc della Fair Labor Association.

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