Acquisizione PrimeSense, Apple conferma ufficialmente

Ora è ufficiale. Apple ha confermato formalmente l'acquisizione di PrimeSense, la società che ha sviluppato la tecnologia Kinect di Microsoft.
Ora è ufficiale. Apple ha confermato formalmente l'acquisizione di PrimeSense, la società che ha sviluppato la tecnologia Kinect di Microsoft.

Aggiornamento del 25 novembre 2013, a cura di Giacomo Martiradonna.

Tutto è cominciato questa estate, quando hanno iniziato a spargersi le voci di una presunta acquisizione dell’israeliana PrimeSense da parte di Apple. La notizia faceva scalpore poiché la società era già salita agli onori della cronaca per via dei sensori 3D implementati nella prima versione del Kinect di Microsoft (per l’attuale Xbox One, invece, è stato sviluppato tutto a Redmond). C’era negoziazioni in corso almeno dallo scorso luglio, ma dopo una mezza smentitaimeSense? e una conferma ufficiosa, ora arriva pure il comunicato stampa definitivo: Apple ha comprato PrimeSense per circa 345 milioni di dollari.

Lo ha rivelato AllThingsD in un recente articolo, in cui si legge tra l’altro:

Il portavoce di Apple Kristin Huguet ha confermato l’accordo con PrimeSense col solito commento asettico che viene rilasciato ogni volta che la stampa scopre le sue acquisizioni: “Di tanto in tanto, Apple compra piccole società tecnologiche, ma non discutiamo mai dello scopo o dei piani relativi.”

Non è chiaro cosa intenda farsene Apple di questa acquisizione, ma da più parti si vocifera di un’integrazione in Apple TV, che poi a dire il vero sarebbe un po’ la morte sua. Senonché, pare che il progetto sia stato congelato fino a nuovo ordine: la priorità assoluta, al momento, è l’orologio intelligente ribattezzato iWatch, in uscita nei primi mesi del 2014.

PrimeSense, confermata l’acquisizione da parte di Apple

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Aggiornamento del 18 novembre 2013, a cura di Giacomo Martiradonna.

È da tempo che Apple tiene d’occhio PrimeSense, la startup israeliana che ha sviluppato la tecnologia integrata nel Kinect di Microsot e che consente a computer e console di percepire i movimenti del corpo umano senza la necessità di indossare o impugnare alcun accessorio. Se ne parla almeno dall’estate scorsa, allorché sono emersi i primi rumor subito smentiti.

Poi, nella giornata di ieri, il quotidiano israeliano Calcalist ha dato per certa l’acquisizione da parte di Cupertino, per un investimento totale di 345 milioni di dollari; circa 50 milioni in più di quanto vaticinato dalle prime indiscrezioni. Alla notizia, la società ha reagito come al solito, ovvero con un diplomatico comunicato che non smentisce né conferma alcunché.

A fare un po’ di luce però ci ha pensato AllThingsD, con un aggiornamento pubblicato di recente. A quanto pare, l’accordo con PrimeSense è prossimo al perfezionamento, ma non è ancora stato chiuso definitivamente; ecco quindi spiegata la segretezza compulsiva:

Le fonti affermano che le trattative sono “prossime” al completamento, sebbene si siano arenate su problemi marginali come le preferenze di liquidità, cioè chi viene pagato prima. Un’altra ha affermato che il prezzo potrebbe essere un po’ più alto di quello riportato, nell’ordine di 20 milioni in più. […]
Una fonte […] ha aggiunto che si è trattato di “una mezza delusione, ma con un risultato accettabile.” Un’altra ha definito la cessione “la miglior cosa che potesse capitarci, viste le circostanze. Un grosso acquirente strategico con un prezzo ragionevole.”

Non sappiamo esattamente cosa abbiano in mente a Cupertino, ma è noto che il sensore sviluppato per Microsoft sia già roba vecchiotta; PrimeSense ha pronto un altro gingillo simile, ma molto più piccolo e sofisticato, chiamato Capri e adatto all’inclusione in dispositivi mobili, TV e set-top box. E qualcuno, lungimirante o forse eccessivamente speranzoso, già vede il connubio con iWatch.

Apple ha finalmente comprato PrimeSense?

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Aggiornamento del 17 novembre 2013 – A cura di Rosario.
La conferma ufficiale non c’è ancora, per cui il punto interrogativo nel titolo del post è d’obbligo. Ma il quotidiano israeliano Calcalist sembra sicuro dell’acquisizione di PrimeSense da parte di Apple, con tanto di cifra spesa dall’azienda di Cupertino per assicurarsi i servigi di quella con base a Tel Aviv. A dire delle fonti anonime citate dal giornale, la somma con cui Apple avrebbe portato a termine l’operazione sarebbe di 345 milioni di dollari.

Dal canto suo, tramite una portavoce PrimeSense si è affrettata a commentare gettando acqua sul fuoco:

“Siamo concentrati nel creare una società prosperosa che porti i sensori 3D e l’interazione naturale al mercato di massa in vari ambiti, come salotti interattivi e dispositivi mobili. Non commentiamo quello che i nostri partner, clienti o potenziali clienti fanno e non ci relazioniamo con rumor nuovi o riciclati.”

Il “riciclo” in questione riguarderebbe le notizie precedentemente circolate nel mese di luglio, che trovate riportate qui di seguito. All’epoca, la valutazione di PrimeSense veniva stimata tra i 280 e i 300 milioni di euro, meno di quanto Apple avrebbe pagato ora per comprare la società. Ricordiamo che la tecnologia sviluppata da PrimeSense ha trovato uno dei suoi clienti più prestigiosi in Microsoft, che l’ha usata per realizzare il dispositivo a sensori di movimento Kinect.

Via | Reuters.com

PrimeSense risponde (in modo confuso) alla notizia dell’acquisto

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Aggiornamento del 17 luglio 2013 – A cura di Alexandre Albore alias Ruthven.
Plana sempre più il dubbio sulla notizia di una possibile acquisizione di PrimeSense da parte di Apple, a causa del modo in cui la società israeliana sta rispondendo alle richieste di conferme – o di smentite. Alle domande di chiarimenti, PrimeSense ha prima spiegato che avrebbe rilasciato un comunicato stampa per smentire la notizia dell’acquisto, ma ha poi opposto un netto rifiuto di commentare la notizia, tant’è che il suo CEO Inon Beracha ha detto a Mashable le seguenti parole:

Non possiamo commentare su quello che i nostri partner, clienti o potenziali clienti fanno e non commentiamo rumors.

Sembra che PrimeSense stia prendendo tempo, invece di smentire una notizia che forse qualche fondamento lo ha… In ogni modo, questi problemi di comunicazione e l’assenza di una smentita formale ridanno credito alla notizia scritta dal quotidiano israeliano Calcalist, all’origine del rumor.

Calcalist, aveva infatti scritto che Apple aveva aperto delle trattative per acquistare PrimeSense, un’azienda che sviluppa sensori 3D e che è valutata fra 320 e 345 milioni di euro. La tecnologia sviluppata da PrimeSense è stata usata nella Kinect di Microsoft.

Apple pronta ad acquisire PrimeSense, la società dietro Microsoft Kinect

Scritto da: Giacomo Martiradonna – martedì 16 luglio 2013

In un paio di articoli ad hoc –questo e quest’altro, tradotti via Google- Calcalist.co.il afferma che PrimeSense, la società cui dobbiamo le tecnologia di profondità integrata in Microsoft Kinect, potrebbe essere presto acquisita da Apple per una cifra attorno ai 280-300 milioni di dollari.

Stando alle indiscrezioni, pare che una delegazione di dirigenti senior della PrimeSense avrebbero fatto visita agli uffici engineering del quartier generale Apple nei giorni scorsi per valutare le potenzialità del progetto e propiziare l’offerta. Lo scopo ovviamente non è noto, ma non ci vuole molto per lanciarsi in qualche ipotesi; per esempio, per offrire nuove modalità di interazione con Apple TV o con la chiacchierata iTV, la SmartTV con Siri, Facetime e tutto il resto. Benché tutt’altro che inedito, l’abbinamento sarebbe davvero perfetto, e consentirebbe di dire definitivamente addio al telecomando anche nel nostro ecosistema.

La notizia ovviamente va ancora confermata, ma ricalca pedissequamente l’acquisizione di Anobit avvenuta nel 2011 per oltre 400 milioni di dollari; anche allora, si trattava di una startup israeliana (benché specializzata nell’ottimizzazione dei chip flash), e anche allora lo scoop fu dato in anteprima da Calcalist. Tra l’altro, Apple è sicuramente attratta da queste tipologie di interazione, tant’è che ha già sviluppato e depositato soluzioni completamente proprietarie; come questo brevetto, o quest’altro. Sulle conseguenza che la cosa avrà per Microsoft, invece, è ancora tutto da vedere.

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