Porno, prototipi, Flash e approvazioni: un blogger litiga con Steve Jobs


E’ una storia curiosa quella riportata da Fortune, che riguarda Steve Jobs in persona e Ryan Tate di Gawker, e la loro fitta corrispondenza su temi scottanti come il famoso prototipo di iPhone 4G comprato per 5.000$, la controversia con Adobe Flash, le approvazioni e il porno. Tutta la politica e la visione di Cupertino in 10 mail al vetriolo.

La vicenda avrebbe avuto inizio nelle scorse ore con una pubblicità su iPad che non è andata a genio a Tate, da cui sarebbe seguita la prima delle lunga serie di mail. Se Bob Dylan avesse vent’anni, gli chiede, “crederebbe sul serio che iPad sia una rivoluzione? La rivoluzione passa per la libertà”. Al che la piccata risposta di Jobs, c’è da dire più argomentata del solito:


Sì, libertà dai programmi che ti rubano i dati. Libertà dai programmi che esauriscono tutta la batteria. Libertà dal porno. Sì, libertà. I tempi cambiano, e alcuni tipi da PC sentono che il loro mondo gli sta franando sotto i piedi.

Di lì a poco, si sarebbero toccati una gran varietà d’argomenti, come quel pasticciaccio del prototipo di iPhone acquistato da Gawker Media, che possiede tra l’altro Gizmodo, oppure la coercizione esercitata sugli editori, che ora sono costretti ad eseguire in cocoa il porting delle proprie applicazioni Flash (d’altro canto, ribatte il CEO, “nessuno obbliga nessuno. Sembra piuttosto siano *loro* a volerlo”). A riguardo, Jobs ha risposto:

Ma perché sei così aspro su una questione tecnica come questa? Qui la libertà non c’entra nulla, c’è solo Apple che tenta di fare la cosa giusta per i propri utenti. Utenti, sviluppatori ed editori possono fare ciò che credono; mica sono costretti a comprare, sviluppare o pubblicare su iPad se non vogliono. Sembra un problema tuo, non loro.

E la postilla finale, che taglia la testa al toro e affronta la questione da un altro punto di vista, accusa:

Stiamo soltanto cercando di creare e mantenere l’esperienza utente in cui crediamo. Puoi essere in disaccordo con noi, ma le nostri ragioni sono pure. E a proposito, tu che avresti fatto di tanto grande? Hai mai creato qualcosa o ti diverti semplicemente a criticare il lavoro degli altri e sminuire le loro motivazioni?

Chi desiderasse leggere l’intero scambio epistolare e trarre le proprie conclusioni, può leggere la notizia (la confessione) originale a questo indirizzo. Dopodiché il menù prevede due sole possibilità: amerete l’iCEO, o lo odierete ancora di più, senza pietà.

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