Microsoft: Windows phone supererà iPhone in Cina

Per la casa di Redmond il nuovo smartphone con sistema operativo Microsoft supererà l'iPhone
Per la casa di Redmond il nuovo smartphone con sistema operativo Microsoft supererà l'iPhone


La Cina, per Cupertino, rappresenta da una parte la casa di molte aziende fornitrici, come la Foxconn, dall’altra una feconda terra di cause legali, le più famose delle quali vedono coinvolta, oltre ad Apple, la ormai mitica Proview. Senza dimenticare il fatto che il Paese di Mezzo rappresenta un mercato dalle enormi potenzialità.

Ed è proprio per quest’ultimo motivo che Microsoft in Cina punta al bersaglio grosso: come riporta Businessweek.com, Simon Leung, CEO Microsoft per la Cina, ha detto, in riferimento al fatto che i partner di Redmond (Nokia, Samsung e ZTE) continueranno a proporre smartphone a prezzi molto più bassi rispetto a quelli di iPhone, che

“Continueremo ad abbassare i prezzi. Il nostro obiettivo è raggiungere la prima posizione, anche perché raggiungere la seconda posizione non è un vero e proprio obiettivo.”

Strategia chiara, insomma. Prezzi popolari per battere il Melafonino: dai circa 5000 yuan (600 euro) di un iPhone si passerà, secondo le previsioni di Redmond, ai circa 1000 (120 euro) di uno smartphone equipaggiato con il sistema operativo Microsoft. E il futuro non sembra sorridere ad Apple: mentre quest’anno è previsto che la casa di Redmond resti dietro come quota di mercato cinese degli smartphone rispetto ad Apple (7,5% contro 12%), nel 2013 la quota di mercato di Microsoft dovrebbe toccare quota 15% e quella di Apple il 13%. Android manterrebbe la prima posizione con il 66%.

Il punto di forza di Microsoft sembra essere, tra le altre cose, la possibilità per i consumatori di scegliere tra una vasta gamma di prodotti con prezzi molto diversi tra loro. Ma le brutte notizie per Apple non sono finite qui. Previsioni per il 2016: Android prima con il 60% della quota di mercato cinese degli smartphone, Windows phone al secondo posto con il 20% e Apple terza con il 16%. Certo, sono previsioni che devono essere confermate dai fatti ma, forse, a Cupertino qualcuno sta iniziando a preoccuparsi.

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