iPad Pro come un PC: è davvero un sostituto del computer?

Il marketing di Apple propone da anni di sostituire il vecchio PC con un iPad, ma ci sono ancora parecchie cosette che un tablet non può fare rispetto al Mac.
Il marketing di Apple propone da anni di sostituire il vecchio PC con un iPad, ma ci sono ancora parecchie cosette che un tablet non può fare rispetto al Mac.

Aggiornamento del 16 aprile 2019

Il nuovo iPad Pro è incredibilmente potente, tanto da riuscire a stracciare nei test non soltanto il Surface Pro 6 e il vecchio MacBook Pro 13″ ma addirittura il Dell XPS 13″ con Intel Core i7. Ma questa caratteristica -per quanto encomiabile- è sufficiente per spacciarlo come un sostituto del computer? Apple sostiene di sì, e lo dice dai tempi di iOS 11, ma a nostro giudizio ci sono ancora parecchie lacune da colmare, molte delle quali vanno cercate nel sistema operativo stesso.

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Cosa Dice Apple

A dire della mela, iPad Pro è più che sufficiente per coprire le esigenze della maggior parte degli utenti, anche quelli che hanno necessità di software evoluti per la creatività, grande potenza di calcolo e feature avanzate. E per dimostrare questa tesi, ha pubblicato la sfilza di divertenti video che potete ammirare qui di seguito. E così, iPad Pro diventa perfetto per viaggiare, per panificare il matrimonio, iniziare una nuova attività, creare video e musica.






Il Problema è il Software

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L’hardware di un iPad Pro è eccezionale, non c’è niente da dire su questo; tutti i limiti del dispositivo, quindi, hanno natura software, il che implica anche che c’è sempre margine di miglioramento. E intendiamoci: non stiamo dicendo che le interfacce in punta di mouse abbiano fatto il loro tempo. Come per tutte le cose, ci sono oggettivamente operazioni per cui l’accoppiata mouse e tastiera è preferibile, e altre in cui il touch si rivela infinitamente superiore. Lo strumento giusto per il compito giusto.

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Il fatto è che, per sua stessa natura e per volontà di Apple, iPad Pro può sostituirsi ad un Mac solo in determinati contesti ma per tutto il resto, risulta semplicemente troppo limitante. Ecco qualche esempio che ci viene in mente, basato sulla nostra personalissima esperienza:

  • Storage: Fin dal giorno del suo debutto, iPad ha sempre consentito di scaricare fotografie dalle schede di memoria della digitale, dalle penne e dagli hard disk USB; eppure, a distanza di 8 anni, ancora non è possibile leggere altri tipi di file, o riversare un documento su un disco esterno. E per carità, ci rendiamo conto che connettere un HD a un iPad non è proprio comodissimo, ma d’altro canto non lo è neppure su un MacBook Air. Lo si fa per necessità, e perché una connessione via cavo è sempre più veloce del WiFi o dell’ADSL. Si spera che le cose cambino con l’introduzione di USB-C e l’arrivo di iOS 13.
  • Paletti Software: Su Mac potete installare diversi Sistemi Operativi, scaricare app non autorizzate da Apple e condurre esperimenti software che su iOS richiederebbero il Jailbreak, nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore, risultano semplicemente impossibili, tipo tornare indietro ad una build precedente di iOS.
  • Backup Locali: Se vi serve un backup di iPhone e iPad, le uniche alternative sono iTunes, iCloud (a pagamento) oppure utility di terze parti. Niente backup offline gratuito come con Time Machine, il che ha due ragioni principali. Un po’ per praticità, e un po’ perché Apple deve guadagnare dai servizi accessori.
  • Podcast: Provate voi a registrare da diverse fonti contemporaneamente (Skype, microfono, musica di sottofondo) su iPad. Non si può per la semplice ragione che Microsoft non ha implementato questa feature. Su Mac, invece, è presente a livello di OS.
  • Musica: L’unico modo di portare la vostra musica su iPad è passando attraverso la sincronizzazione con iTunes e un computer. In alternativa, vi pagate un bell’abbonamento a Apple Music, che prò non risolve il problema di accedere ai brani fuori catalogo. Alla faccia dell’era post-pc.

Non lasciate tuttavia che questo elenco (basato sulle esigenze redazionali, tra l’altro) vi spaventi. C’è ancora una crescente fetta di utenza che potrebbe dire addio al Mac in favore di iPad Pro, ma si tratta di casi molto particolari, da valutare caso per caso. Diciamo questo in risposta ai tanti lettori che in questi giorni ci hanno contattato con la domanda da un milione di Bitcoin: meglio spendere 1.300€ in un iPad Pro di punta, o in un nuovo MacBook Air?

Personalmente, chi scrive ritiene iPad ancora un dispositivo-companion da affiancare al Mac principale, e come tale lo consiglia all’utente medio. Il rischio infatti è di comprarlo con gioia, e scoprire solo in un secondo momento che l’app desiderata non c’è, o che non si può farlo funzionare con questo o quel dispositivo. Ma soprattutto, il rischio è di non poter effettuare operazioni avanzate perché manca l’accesso al File System.

Se invece non avete bisogno dello storage esterno, siete ben contenti di pagare iCloud per i backup, ascoltate solo Apple Music e non utilizzerete mai Linux o Windows, potrebbe essere l’acquisto della vostra vita. Tutto è lecito purché, prima del grande salto, valutiate bene tutti i pro e i contro.

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