Privacy & Siri: l'unico modo per dire no alle trascrizioni è disattivare Siri

Un documento di supporto Apple rivela la nuova politica relativa alla privacy di Siri. E riserva delle sorprese.
Privacy & Siri: l'unico modo per dire no alle trascrizioni è disattivare Siri
Un documento di supporto Apple rivela la nuova politica relativa alla privacy di Siri. E riserva delle sorprese.

Tutto è iniziato con l’articolo del Guardian che rivelava le politiche di Apple e degli altri colossi high-tech riguardo i processi di gestione della qualità dei loro assistenti vocali; un’operazione chiamata grading che consiste anche nell’ascolto delle registrazioni di Siri e di “dettagli confidenziali” da parte di staff umano.

Una cosetta un po’ fastidiosa, impiegata per meno dello 0,2% delle interazioni, che non era mai stata menzionata nei disclaimer sulla privacy di Cupertino; tant’è che dopo lo scoop, Apple ha dovuto scusarsi pubblicamente, annunciando un tempestivo cambio di rotta.

Da quel che ci era sembrato di capire, l’intenzione era di implementare un interruttore nelle impostazioni di iOS 13 che avrebbe consentito di tirarsi fuori (“opt-out”) dal programma qualità. Ora, finalmente, emergono nuovi dettagli chiarificatori, e sorpresa: si può impedire l’ascolto umano ma non c’è modo di uscire completamente dal programma, se non disattivando Siri tout court.

Tradotte alla buona, le FAQ sulla Privacy di Siri dicono:

L’unico modo per impedire a Siri di conservare le mie registrazioni audio è di disabilitare Siri?

Di default, Apple non conserverà più le tue richieste a Siri, a iniziare con un futuro rilascio software in autunno 2019. Le trascrizioni delle tue richieste audio generate dal computer saranno utilizzate per migliorare Siri. Tali trascrizioni saranno associate ad un identificativo casuale, non il tuo Apple ID, e conservate per un massimo di 6 mesi. Se non desideri la conservazione delle trascrizioni delle tue registrazioni Siri, puoi disabilitare Siri nelle Impostazioni.

Per quanti decidono invece di aderire, Apple promette di cancellare le registrazioni che derivano da un’attivazione errata dell’assistente vocale, non appena gli addetti le individuano (ma in effetti, è un atto di fede). Inoltre, sono state messe in essere delle procedure che minimizzano ulteriormente la quantità di dati accessibile dallo staff umano; “per esempio, i nomi dei dispositivi e delle stanze impostate nell’app Casa saranno visibili ai revisori solo per i comandi relativi alla domotica.”

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