D8: Jobs parla di Flash, Google e della morte dei pc


Solleticato dalle domande di Mossberg, oltre alle indiscrezioni sulla gestazione di iPhone ed iPad, l’iCEO ha sorvolato diversi argomenti satellite che, negli ultimi tempi, sono oggettivamente assurti a veri e propri tormentoni nel mondo della mela. Tra le tante cose, si parla del complicato rapporto con Google, di Adobe Flash, di Foxconn e della morte dei Personal Computer.

Riguardo Flash, Jobs confessa che non aveva in mente di iniziare una guerra con Adobe; dal suo punto di vista, credeva di operare semplicemente una scelta tecnica:


Talvolta, quando ci sbarazziamo delle cose, la gente ci chiama pazzi. Ma qualche volta è meglio tenersi solo i cavalli di battaglia, quelli proiettati in avanti. E Flash ha avuto il suo momento di gloria, ma è HTML5 che sta emergendo. Il video è migliore e funziona meglio, e non si ha bisogno di un plugin per vederlo. Cerchiamo solo di fare prodotti grandiosi.

Come dire, la questione con Adobe ricorda parecchio l’abbandono del floppy sui Mac; e considerando che allo stato attuale Apple vende qualcosa come un iPad ogni 3 secondi, forse i clienti stanno dando ragione all’iCEO. Molto interessante anche il punto di vista su Foxconn e la serie di suicidi che hanno funestato il produttore cinese negli ultimi mesi:

Foxconn non sfrutta i propri dipendenti. Hanno ristoranti e piscine. Per essere una fabbrica, è una fabbrica molto bella. [circa i suicidi] abbiamo inviato della nostra gente e qualcun altro esterno per dare un’occhiata più da vicino alla faccenda.

Riguardo a Google, e al declino del loro rapporto, le cose non sembrano sul punto di cambiare nel breve periodo. Certo, la rivalità strutturale tra le due società non è un segreto, ma sulla possibilità che il motore di ricerca per eccellenza venga sostituito coi prodotti della concorrenza (il velato accenno è a Bing) l’iCEO declina con fermezza. La ricerca online non è semplicemente il campo di Apple e comunque, aggiunge, l’acquisizione di Siri trova la sua ragion d’essere nell’eccellenza delle sue ricerche sull’intelligenza artificiale, e non certo nel search. E comunque, Jobs non soffre per il tradimento di MountainView: la sua, testuali parole, è una vita sessuale di tutto rispetto.

Su iPad e il futuro dei netbook, la metafora è di tipo storico-automobilistico:

Quando eravamo una nazione prevalentemente agricola, tutte le automobili erano simili a furgoni. Ma a mano a mano che la gente si spostava verso i centri urbani, hanno iniziato a diventare le automobili che conosciamo. Ritengo che i PC stiano per assomigliare ai furgoni. Sempre meno gente ne avrà bisogno, e questo metterà a disagio qualcuno.

Il problema quindi è culturale, più che tecnologico, le potenzialità praticamente illimitate e le possibilità ancora largamente inesplorate:

La trasformazione dei PC a nuovi form factor come il tablet rischia di rendere qualcuno nervoso perché il PC è stato con noi per parecchio tempo. Il PC è brillante, e amiamo parlare dell’era post-PC, anche se un po’ ci mette a disagio. Perché non sarebbero adatti alla creazione dei contenuti? Non può essere colpa della potenza del software, anche perché è in continua evoluzione. Questi dispositivi nel tempo cresceranno per fare nuove cose come app di produttività o editing video.

E infine, una piccola riflessione sulla guerra per la piattaforma persa con Microsoft illo tempore. Non è tanto che l’hanno persa, è che non l’hanno proprio combattuta:


Non ci è sembrato mai di essere in una guerra di piattaforma con Microsoft, e forse è questo il motivo per cui l’abbiamo persa.

Il che, in un modo o nell’altro, è davvero illuminante. Chi lo desidera, può godersi l’intervista di prima mano a questo indirizzo.

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