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Apple, un colosso tecnologico rinomato per la sua capacità di innovare, sembra essere in difficoltà nella corsa all’AI generativa. L’azienda, che ha dominato mercati come quello degli smartphone e dei laptop, sta affrontando sfide significative nel campo dell’intelligenza artificiale. La lentezza nell’implementazione di soluzioni avanzate è attribuita, secondo Bloomberg, a una visione conservativa del management, in particolare di Craig Federighi, che ha considerato l’IA una “distrazione” rispetto agli obiettivi primari. Questo approccio prudente ha rallentato lo sviluppo di tecnologie innovative come Apple Intelligence, il sistema interno di IA che non ha ancora raggiunto il livello delle aspettative di mercato.
Le difficoltà strategiche di Apple si riflettono in modo evidente sul suo assistente vocale, Siri. Nonostante gli annunci entusiastici durante l’ultimo WWDC, i miglioramenti promessi hanno subito ritardi significativi. La nuova infrastruttura basata su LLM Siri, che dovrebbe potenziare le capacità dell’assistente vocale, è ancora lontana dal rilascio ufficiale. Questo ritardo è un segnale di quanto l’azienda debba recuperare terreno rispetto ai concorrenti che stanno già sfruttando appieno il potenziale dell’intelligenza artificiale generativa.
Un altro esempio delle ambizioni di Apple nel settore dell’IA è rappresentato dal Project Mulberry, un progetto che mira a sviluppare un assistente virtuale per la salute. Questa iniziativa potrebbe segnare un punto di svolta per l’azienda, ma al momento si trova ancora nelle fasi iniziali di sviluppo. Parallelamente, Apple sta lavorando a un sistema di ottimizzazione della batteria basato sull’intelligenza artificiale, che promette di migliorare l’efficienza energetica dei suoi dispositivi. Tuttavia, anche in questo caso, i progressi sembrano essere più lenti del previsto.
Per adeguarsi alle normative europee, Apple starebbe introducendo una funzione che permetterà agli utenti di sostituire Siri con assistenti vocali di terze parti. Questa decisione potrebbe essere vista come un’ammissione implicita delle carenze di Siri rispetto alle alternative presenti sul mercato. Allo stesso tempo, l’azienda sta cercando di rilanciare la propria immagine separando il marchio Siri da Apple Intelligence nella comunicazione al pubblico. Questo cambiamento strategico sembra volto a ridurre l’associazione tra Siri e le difficoltà incontrate nel campo dell’IA, puntando a costruire una nuova narrativa attorno alle sue tecnologie.
Un altro elemento chiave della nuova strategia di Apple è il cambiamento nell’approccio alla comunicazione delle innovazioni. L’azienda ha deciso di non annunciare più funzionalità in anticipo rispetto al loro rilascio effettivo, un tentativo di evitare ulteriori delusioni tra i consumatori e garantire esperienze utente più solide e a ricostruire la fiducia nel brand.
Nonostante le difficoltà, Apple continua a investire significativamente nell’intelligenza artificiale, consapevole che recuperare il terreno perduto è fondamentale per mantenere la propria posizione di leadership nel settore tecnologico. Il futuro di Siri, di Apple Intelligence e di progetti come Project Mulberry sarà cruciale per determinare se l’azienda riuscirà a colmare il divario con i suoi concorrenti e a riaffermarsi come leader anche nell’era dell’AI generativa.