Andy Hertzfeld, il Macintosh e Google+

Il "software wizard" che ha lavorato al "computer for the rest of us" spiega il ruolo che ha ricoperto nel servizio Google Plus, e come fatto da Steve Jobs negli anni '80, pone l'attenzione sulle persone che insieme a lui hanno creato il nuovo prodotto.
Il "software wizard" che ha lavorato al "computer for the rest of us" spiega il ruolo che ha ricoperto nel servizio Google Plus, e come fatto da Steve Jobs negli anni '80, pone l'attenzione sulle persone che insieme a lui hanno creato il nuovo prodotto.


Dietro il nuovo social network di Mountain View c’è la mano del programmatore che ha contribuito alla nascita del Macintosh. Andy Hertzfeld, che lavora da anni a Google, è stato additato da più fonti come l’ideatore di parte se non proprio tutta l’interfaccia e meccanismo di interazione di Google Plus.

In realtà oggi come all’epoca del Mac la creazione di un nuovo prodotto è un lavoro di squadra e Hertzfeld, che oltre a essere uno sviluppatore si diletta a fare lo storico, ha voluto chiarire la sua parte e quella dei suoi colleghi nella creazione di Google+ e del recente redesign di Google.

Ho contattato Hertzfeld e dopo aver avuto l’autorizzazione eccovi di seguito una traduzione del suo intervento.

È bello che la user experience di Google Plus sia stata accolta con tale favore e sono contento di tutte le reazioni positive di cui sono stato oggetto ma temo che il mio ruolo sia stato ingigantito e questo post un po’ lungo rappresenta il mio tentativo di dare a Cesare ciò che è di Cesare.

È vero che sono la persona responsabile del design dell’interazione e dell’implementazione dell’editor delle Cerchie [che nella versione originale si chiamano Circles, nda]. Ho ideato, progettato e implementato un prototipo convincente quasi interamente da solo e in seguito con l’aiuto di amici ho scritto un’ampia percentuale del codice JavaScript usato in produzione. Ho inoltre lavorato un po’ su un paio di altre parti del prodotto ma qui non c’è granché da dire.

L’ottimo articolo su Wired a firma di Steven Levy è corretto: mi sono occupato della gestione delle cerchie e poi ho rivolto la mia attenzione alla user experience complessiva di Google Plus. Ma altri articoli pubblicati in seguito hanno tratto la conclusione affrettata che io sia stato responsabile della progettazione di tutto il prodotto lanciato lo scorso martedì, cosa che non è vera, ma capisco che la tentazione di narrare questa storia (quella di Google contagiata dai principi di design di Apple) è stata troppo forte. E ora c’è chi afferma che ci sia io dietro al rinfresco visuale generale in atto sui servizi di Google, cosa che non è affatto vera, tant’è che non sono nemmeno convinto che il nuovo look mi piaccia.

Una cosa che ho imparato durante il lancio del Macintosh nel 1984 è che la stampa di solito esagera nel semplificare un po’ tutto e non riesce ad accettare la realtà che ci siano tante persone ognuna con un ruolo critico in progetti importanti. Un piccolo gruppo di persone finisce sempre per ricevere tanta attenzione mentre il resto ne ottiene poca: è così che va sempre a finire. Ma fortunatamente siamo nel 2011 e posso usare il servizio che ho aiutato a creare per fare luce sui fatti.

+Shaun Modi è un giovane e fenomenale designer che più di tutti ha definito l’aspetto dell’editor di Cerchie e in particolare lo sbocciare dei cerchi. È stato aiutato da +Jonathan Terleski che ha dato una mano a affinare l’editor dopo che Shaun se n’è andato da Google. Inoltre +Joseph Smarr ha contribuito in maniera tangibile al design ed è stato particolarmente prezioso per me perché ho potuto contare su di lui (e su Jonathan) per farmi dire se un aspetto particolare [di quanto fatto per Google+, nda] era abbastanza buono o no.

Google Plus

È probabile che Google non sarà particolarmente felice che io sveli i nomi dei bravissimi sviluppatori che mi hanno aiutato con il codice dell’editor di Cerchie (ciao, reclutatori) ma ritengo di dover menzionare i miei collaboratori principali: +Owen Prater +Eric Cattell, +Eric W. Barndollar, e +Griff Hazen, insieme a Ariel Gertzenstein e Rich Conlan che hanno partecipato alle fasi iniziali. E quelli citati sono solo le figure di primo piano: ci sono molti altri che hanno lavorato all’infrastruttura comune o sul back-end.

Tutti quelli di cui avete letto il nome sono solo quelli che hanno collaborato all’editor e alla sua interfaccia utente. Ci sono molti altri che hanno lavorato allo stream, ai profili e alle foto, come anche i dirigenti, i product manager e vari altri esperti che hanno fornito contributi preziosissimi su base giornaliera. Vi basti sapere che Google Plus è stato creato da una squadra numerosa e capace di cui sono orgoglioso di far parte e comunque siamo solo agli inizi e siamo tutti molto eccitati dal potenziale che ha e cosa può diventare nei mesi e negli anni a venire.

Nota: si ringrazia Andy Hertzfeld per aver concesso la traduzione e la ripubblicazione del suo testo originario.
Note: Thanks to Andy Hertzfeld for kindly allowing to translate and repost his original text.

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