Wired continuerà ad utilizzare Flash per lo sviluppo della sua applicazione iPad


Wired ha oggi ribadito che la sua applicazione per dispositivi tablet sarà realizzata utilizzando il tool di Adobe: Flash-to-iPhone. L’editore Conde Nast ha dichiarato di essere al lavoro con Adobe per sviluppare la componente intermedia del reader malgrado abbia categoricamente chiarito che non ha ancora intenzione di entrare in collisione con le guideline di iPhone 4.0, che vietano esplicitamente applicazioni cross-compilate e di conseguenza il tool sopra menzionato.

“Saremo conformi alle linee guida di Apple” ha riferito un portavoce. “Per portare Wired su iPad, Conde Nast ha intenzione di rispettare i requisiti legali di Apple.”

Non è chiaro se gli sviluppatori abbiano scoperto un modo di aggirare le condizioni oppure se sperano nella clemenza dell’azienda indotta dalla dimensione e dall’influenza di Conde Nast. In effetti Apple non ha mai chiarito come verificherà che il materiale prodotto sia stato realizzato con strumenti diversi da XCode. Di solito, in questi casi si utilizza un riconoscitore automatico di pattern ricorrenti.

Che significa? Si parte dall’assunto, sempre vero in questi casi, che i tool di cross-compilazione utilizzano metodi di sviluppo che sono sempre uguali: uno stile di scrittura del codice automatico e riconoscibile. Assunto ciò è possibile addestrare un riconoscitore software affinché sia in grado di sbugiardare il codice prodotto automaticamente. Si tratta di tecniche di Apprendimento automatico molto affidabili nei risultati. Teoricamente è possibile che gli sviluppatori possano modificare il codice per mascherare le sue origini; praticamente, si tratta di un’impresa faraonica nella maggior parte dei casi.

[Via Electronista]

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