Tribunale blocca la vendita di iPad in Cina: conseguenza del caso Proview?

Mentre la disputa legale Cupertino - Proview continua senza sosta, la decisione di un tribunale cinese potrebbe provocare danni gravissimi ad Apple.
Mentre la disputa legale Cupertino - Proview continua senza sosta, la decisione di un tribunale cinese potrebbe provocare danni gravissimi ad Apple.


La notizia potrebbe essere un vero e proprio terremoto per Apple: secondo l’Associated Press (qui è riportato il lancio d’agenzia), un tribunale cinese ha decretato che la vendita di iPad da parte di distributori cinesi deve essere interrotta, perchè viola i diritti di una società impegnata in una disputa legale con l’azienda statunitense. La decisione è stata presa dalla corte intermedia del popolo di Hoizhou, nella provincia meridionale di Guangdong.

Che ci sia lo zampino della Proview? Nel lancio non è specificato il nome della società impegnata contro Cupertino ma, come ricorda questo articolo, Proview non è la sola azienda cinese ad aver ingaggiato una lunga causa legale con Apple:

“Almeno 39 tra società e persone in Cina hanno cercato di registrare i nomi “iPhone” o “iPad” come marchi registrati per prodotti come scarpe per escursionismo, medicinali veterinari o pannolini […].”

Il motivo, ovviamente, è cercare di citare Apple in tribunale e ottenere cospicui risarcimenti economici. Il lancio della AP prosegue, dandoci altre informazioni: la decisione del tribunale risale alla fine della scorsa settimana. Ma i problemi per Apple non sono finiti qui: mercoledì in un tribunale di Shanghai si discuterà di un’altra causa tra una società cinese ed Apple. I problemi per la Mela in Cina continuano senza sosta.

Aggiornamento ore 17:15 – Sembra proprio che sia stata la Proview a citare la Apple in giudizio a Hoizhou. Ovviamente, la decisione del giudice potrebbe avere conseguenze anche sulla causa (riguardante l’intera Cina) che oppone Apple all’azienda cinese. Altra notizia, molto importante, sembra che la decisione del tribunale riguardi solo la città nella provincia di Guangdong e non l’intera Cina. Infine, il distributore cinese condannato a bloccare la vendita nella città cinese, Sundan, può fare ricorso contro la decisione del tribunale entro 15 giorni. Qui trovate l’articolo del Financial Times sull’intera vicenda.

Foto | Flickr

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