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Nonostante gli sforzi di Apple per mantenere la Top 10 di App Store libera da manipolazioni, il lavoro dell’azienda americana sembra sempre più far parte di un’impresa davvero ardua: se in quel di Cupertino ci si concentra infatti nei confronti dei bot, una foto scattata in Cina ci mostra un’inquietante metodo alternativo al quale i creatori delle app possono fare ricorso per scalare in modo disonesto le classifiche di download.
L’immagine in questione è stata pubblicata sul social network
, e vede una “impiegata” per il servizio di manipolazione davanti a una scrivania popolata da circa 50 iPhone, con altrettanti alla sua destra e sulla scrivania di fronte a lei, lasciandoci immaginare un vero e proprio ufficio in cui ci si occupa di scaricare e valutare in modo fraudolento le applicazioni da App Store.
Come riporta
, altrove la stessa immagine starebbe circolando con quello che sarebbe il listino prezzi del servizio di manipolazione della top 10 di App Store: per entrare al suo interno, il prezzo sarebbe di 70.000 yuan cinesi (circa 9.900 euro), mentre la tariffa richiesta per rimanervi sarebbe pari a 405.000 yuan a settimana, pari a oltre 57.200 euro.
Cifre incredibili, che ci fanno rendere conto della portata del fenomeno anche dal punto di vista economico, sul quale c’è chi evidentemente ha fondato un vero e proprio impero: difficile naturalmente che il singolo sviluppatore possa affrontare spese del genere, ma team più organizzati e/o disperati potrebbero ovviamente decidere di fare ricorso a questo metodo per entrare nella classifica di App Store.
Le immagini che ci arrivano sono ovviamente per niente verificabili: a ogni modo,
sui siti cinesi di e-commerce ci mostra quanto sia possibile accedere a servizi simili.