Scott Forstall è il ‘CEO-in-waiting’

Scott Forstall è poco amato forse, ma ha accumulato potere in Apple, tanto da essere il prossimo CEO della società. A rivelarlo è un libro.
Scott Forstall è poco amato forse, ma ha accumulato potere in Apple, tanto da essere il prossimo CEO della società. A rivelarlo è un libro.

Adam Lashinsky, Senior Editor di Fortune, ha scritto un libro che tratta dei meccanismi interni di Apple intitolato “Inside Apple: How America’s Most Admired and Secretive Company Really Works”, ovvero “Dentro Apple: come l’azienda più ammirata e segreta degli Stati Uniti funziona davvero”, suscitando diverse controversie. A differenza di Walter Isaacson, il biografo autorizzato di Steve Jobs, Lashinsky non ha avuto accesso diretto al team che costituisce la leadership di Apple, né ai dipendenti, né ha potuto contare sulla cooperazione di Jobs.

Ciò nonostante, l’autore ha profondi legami con persone e avvenimenti raccontati nel libro, in cui si concentra sull’ex CEO di Apple Steve Jobs, sull’attuale CEO Tim Cook, sul responsabile del design Jonathan Ive e sul responsabile del software iOS Scott Forstall. Il giovane dirigente, 43 anni, è riuscito ad accumulare potere e ora esercita un’enorme influenza su Apple poiché la sua divisione iOS contribuisce fino al 70% dei ricavi totali di Apple.

Come tale, Forstall viene visto come il prossimo amministratore delegato di Apple, una volta che Tim Cook si dimetterà, che probabilmente non accadrà fino al 2021. Ecco come una fonte descrive Forstall nel libro:

È acuto, con i piedi per terra e un ingegnere di talento, oltre che un buon presentatore. È un affare.

Lashinsky prosegue:

Se c’è una caratteristica particolare di Forstall, è che mostra pubblicamente le sue ambizioni più di quanto facciano i tipici CEO Apple. Ha palesemente accumulato influenza negli ultimi anni, tra cui il periodo in cui, si sussurrava, Jobs era in congedo medico.

Tale descrizione si adatta al profilo recente compilato da Business Week su Forstall, dipinto come un esecutivo guidato da spietata ambizione. Si dice che il padrino dell’iPod Tony Fadell e Jean-Marie Hullot (CTO della divisione applicazioni di Apple fino al 2005) sono stati costretti a lasciare la società dopo essersi scontrato ripetutamente con Forstall, ma Fadell lo ha poi negato. Jon Rubinstein non è un fan di Forstall, che guida una Mercedes-Benz SL55 AMG argento, la stessa che guidava Jobs, e indossa sul palco scarpe nere, jeans e un maglione nero con cerniera, molto simili all’abbigliamento tipico del compianto Jobs.

Via | 9to6Mac

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