Ricaricare l'iPhone in 1 minuto: le potenzialità della batteria agli ioni di alluminio e grafite

Immaginiamo cosa succederebbe all'iPhone se si potesse ricaricare in un solo minuto. Non è fantascienza, ma una reale possibilità paventata da una recente scoperta all'università di Stanford.
Immaginiamo cosa succederebbe all'iPhone se si potesse ricaricare in un solo minuto. Non è fantascienza, ma una reale possibilità paventata da una recente scoperta all'università di Stanford.

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Ricaricare un iPhone non costa molto, ma impiega parecchio tempo. Si tratta di una limitazione che pesa su tutti i nostri dispositivi portatili e ne limita le capacità. Dalla durata della batteria dipende infatti la luminosità dello schermo e la velocità della CPU che può essere imbarcata su un iPhone.

Una nuova tecnologia, appena messa a punto da ricercatori del team del chimico
Hongjie Dai dell’università di Stanford, permetterebbe di guadagnare tempo ricaricando la batteria di un iPhone in un solo minuto. La ricerca, pubblicata su Nature e illustrata in inglese dal dottorando Ming Gong nel video qui sopra, porta su un nuovo tipo di batteria agli ioni di alluminio e grafite.

Queste batterie rivoluzionarie sono realizzate con alluminio all’anodo e una schiuma di grafite al catodo, il tutto immerso in un elettrolita liquido ionico. Questa combinazione porta numerosi vantaggi: un tempo di ricarica molto veloce, è praticamente ininfiammabile e con una durata di vita lunghissima. Basti pensare che una comune batteria a ioni di litio raggiunge a malapena 1000 cicli di ricarica, mentre questa batteria a ioni di alluminio e grafite ha raggiunto 7500 cicli senza che le sue prestazioni vengano alterate.

Se da un lato non sentiremmo più parlare di iPhone che esplodono in tasca, dall’altro la durata di vita dell’iPhone non dipenderebbe da quella della batteria, ma solamente dell’avanzare dei requisiti richiesti dalle app.

Ma anche da questo punto di vista, le cose sono destinate a cambiare. Infatti, la potenza di calcolo di un dispositivo portatile è ridotta rispetto ad un PC, proprio per limitare il consumo in energia. Se l’energia diventa un problema minore, per via della maggiore capacità delle batterie e della loro facilità di ricarica, allora gli smartphone potranno montare un hardware più potente, con prestazioni di conseguenza molto maggiori.

Tra le altre risorse golose di energia non bisogna dimenticare il display, il cui consumo è proporzionale alla dimensione; per questo motivo l’autonomia dell’iPhone 6 è minore rispetto all’iPhone 5s proprio a causa del suo schermo di dimensioni maggiori.

Grazie alle recenti scoperte nel campo delle batterie a ioni di alluminio, potremo avere degli iPhone luminosissimi, molto veloci e dagli innumerevoli accessori. Apple si lancerà senz’altro nella corsa ad adottare la nuova tecnologia, anche perché queste batterie si possono piegare senza danno, aumentando le possibilità per i designers, tanto più che Apple dispone già di qualche brevetto nel campo delle batterie curve, mai applicato però.

Va detto, in conclusione, che malgrado l’entusiasmo di Dai Hongjie, questa tecnologia è agli albori e dovremmo aspettare ancora qualche anno per godere di dispositivi fantascientifici ultra-veloci e sicuri.


Con questa notizia tutta orientata al futuro e alla ricerca, ci salutiamo, dopo esserci tenuti compagnia per 5 anni nel mondo della Mela. Sono stato felice di scrivere su Melablog e di raccontare, seguendo assieme a voi, l’altalenarsi senza sosta delle vicende tecnologiche di Apple.

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