Trasformare i siti Web in vere applicazioni per Mac

YouTube, Pandora, Spotify e così via: tutto oramai passa per il Web e costringe ad aprire mille tab diversi in Safari. A meno di non trasformare i servizi online in vere app per Mac grazie a una piccola utility gratuita.
YouTube, Pandora, Spotify e così via: tutto oramai passa per il Web e costringe ad aprire mille tab diversi in Safari. A meno di non trasformare i servizi online in vere app per Mac grazie a una piccola utility gratuita.

Gmail, Facebook, Linkedin, Netflix, iCloud e chi più ne ha più ne metta; tutti i servizi online più utili e diffusi richiedono di aprire un benedetto browser. Le app native non vanno più di moda e per una semplice ragione: un aggiornamento lato server su una Web app è istantaneamente disponibile per tutti gli utenti, mentre le app richiedono tempo e soldi per lo sviluppo, e poi occorre confidare nella buona volontà dell’utente per l’aggiornamento.

Il che è fantastico dal punto di vista degli sviluppatori, delle software house e anche per una certa fetta di utenza; ma meno per tutti gli altri. Le Web App infatti sono limitate, e nonostante la crescente bravura degli sviluppatori, non possono godere dei medesimi privilegi di un’app nativa e locale (parliamo di cose come l’integrazione coi servizi di sistema, l’interfaccia standardizzata e tutte le altre cosette che rendo piacevole l’uso del Mac). Ciò avviene per ragioni di sicurezza.

In un mondo sempre più connesso e mobile, d’altro canto, era inevitabile che i dispositivi diventassero sempre più terminali di accesso e che l’elaborazione effettiva dei dati avvenisse altrove, e cioè su server remoti. Ma un’app nativa consuma meno risorse, e soprattutto non obera di lavoro il browser che ha già i suoi bei 10 tab aperti.

Ecco perché abbiamo deciso di testare un paio d’app che consentono di trasformare i siti Web in applicazioni native per Mac. Vi parliamo di Stack e di Fluid.

Stack

L’idea alla base di Stack è di creare una sorta di Launchpad per Mac delle applicazioni Internet che usate di più: loro lo chiamano un “Internet OS” ma in pratica permette di mettere assieme Facebook, Messenger, Gmail, Slack, Wikipedia e perfino Melablog in una serie di rulli contigui.

Una volta configurato, basta un clic per accedere a tutto l’arsenale dei vostri siti Web, comodamente raccolti un’unica applicazione. E se lo desiderate, potete organizzare, spostare o raggruppare le Web App secondo i criteri logici che preferite.

Stack è gratuito ed estremamente intuitivo. Potete scaricarlo da questa pagina Web.

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Fluid

Per i siti più semplici potrete anche fare a meno di Internet, ma per quelli più complessi (streaming audio o video, mail e qualunque contenuto in tempo reale) vi servirà comunque la connessione; il punto, però, è che in luogo di mille tab diversi nello stesso browser, potreste lanciare ogni servizio come un’app a sé stante.

Cosa che potete effettuare così:

  • Scaricate Fluid dal sito ufficiale, facendo clic su Free Donwload
  • Scompattate il file zip, e avviate l’app con un doppio clic
  • Nel campo URL immettete la pagina Web da salvare (es. www.facebook.com)
  • Nel campo Name, il nome da assegnare all’app
  • Nel campo Location, selezionate la cartella in cui salvare l’app (di default, la Scrivania)
  • Fate clic su Create per dare inizio alla creazione dell’app

A quel punto, sulla Scrivania, troverete l’app di Facebook. Ripetete per che sito che intendete trasformare in App per Mac.

Fluid è gratuita e attualmente in Beta, ma con 5 dollari sblocca le funzionalità avanzate che permettono di appuntarsi le app nella Barra dei Menu, creare script personalizzati e infine impostare le app a tutto schermo.

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