Google unifica Android e porta musica e film sul Market

Con l'Android Market che somiglia sempre più all'iTunes Store e lo sviluppo unificato di Honeycomb 3.1, Google si avvicina sempre più alla strada tracciata da Apple anni fa con l'introduzione del primo iPhone. La concorrenza passa anche per scelte come queste.
Con l'Android Market che somiglia sempre più all'iTunes Store e lo sviluppo unificato di Honeycomb 3.1, Google si avvicina sempre più alla strada tracciata da Apple anni fa con l'introduzione del primo iPhone. La concorrenza passa anche per scelte come queste.


Con una mossa che riempie di gioia gli sviluppatori, Google ha fatto sapere che le prossime versioni del suo Sistema Operativo mobile -per tablet, smartphone o netbook- saranno unificate à la iOS, e che presto musica e video faranno il loro debutto sull’Android Market. Esattamente come sull’iTunes Store.

Con la prossima major release di Android, nome in codice Ice Cream Sandwich, Google si è posta come obiettivo quello di avere un unico OS di riferimento per tutti i tipi di smartphone e tablet in circolazione, grazie all’implementazione di una serie di framework con nuove funzioni e API che si occuperanno di riconfigurare automaticamente le applicazioni a seconda delle caratteristiche del dispositivo su cui viene installato. Un approccio nettamente diverso da quello creato da Apple (che a catalogo possiede sempre pochi modelli) e nato dalla necessità di avere a che fare con numerosi gingilli altamente eterogenei tra loro, circa 310 modelli differenti in 110 nazioni.

Il major update è previsto per l’ultimo trimestre dell’anno, ma nel mentre verrà parzialmente anticipato dal rilascio di Android 3.1, un aggiornamento di Honeycomb esplicitamente dedicato ai tablet e alla compatibilità con le Goole TV. Ma ancor più interessante, probabilmente, il fatto che l’Android Market cesserà presto di essere un bazaar di sole applicazioni per aprire i battenti a musica e video; gli affitti in streaming dei film partiranno da 1,99 dollari in su, avranno un modello 30 giorni/24 ore (un mese per iniziare a vederlo dopo l’acquisto e 24 ore dalla prima pressione del play) e saranno affiancati da un servizio di storage online musicale con una capacità totale di 20.000 brani.

Si tratta del cosiddetto Music Beta, gratuito per questi primi mesi, ma che tuttavia risulta al momento precluso ai dispositivi iOS visto che si poggia sulla tecnologia Flash di Adobe. Qualcosa, per intenderci, come il Music Locker già lanciato da Amazon o quell’iCloud che -secondo le indiscrezioni– dovrebbe presto entrare a far parte dei servizi offerti da Cupertino. E con 100 milioni di dispositivi Android attivati, 450.000 sviluppatori impegnati e 200.000 applicazioni nel Market, il vantaggio di Apple sta riducendosi sempre di più.

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